Pierre Muret (Tete) da Grange Mouchecuite

Pierre Muret (Tete) da Grange Mouchecuite
La gita
andrea81
4 14/10/2006

Partito dalle Grange si segue la strada che porta nella Valfredda. In teoria dietro le Grange de la Croix partirebbe un sentiero a dire il vero poco marcato e somigliante ad una traccia del bestiame, col senno di poi è il sentiero corretto. Io invece ho proseguito per qualche centinaia di metri nella Valfredda, fino a portarmi praticamente in linea retta con la punta (altezza dello Jafferau), quando cioè il bosco diventa più rado e si vedono i ripidi pendii pratosi iniziali.Si sale alla bene meglio zigzagando o affrontando direttamente il pendio faticosissimo per superare le prima centinaia di metri di dislivello tutte nell’erba. Non ci si deve far ingannare da sottospecie di tracce che si incontrano, e proseguire sempre all’incirca in direzione della punta. Quando l’erba si dirada e lascia spazio ai detriti, mi sono trovato di fronte ad alcuni castelli rocciosi, il primo l’ho affrontato passando nel letto in secca di un ruscelletto. Per superare il secondo mi sono spostato a sinistra tagliando in diagonale un pendio di fini detriti (ho incontrato una minuscola traccia). In breve si guadagna un pianoro erboso-detritico che concede finalmente un po’ di respiro, si vede la punta sopra di noi. Si prosegue ancora al pianoro sovrastante composto da massi di tutte le dimensioni per spostarsi nettamente alla sinistra, si vede una traccia finalmente marcata che risale con fatica la pietraia e conduce in cresta. In questo tratto si fanno due passi avanti e uno indietro; bisogna essere svelti. Arrivati sull’ampia cresta si incrociano parecchie vaghe tracce che senza distinzione adducono al tratto di cresta conclusivo. Mancano pochi metri e la croce della vetta è davanti a noi. E’ il passaggio della salita che richiede più attenzione. Si deve attraversare un pendio molto ripido sotto le roccette finali, appoggiando talvolta la mani su rocce molto friabili e instabili. L’attenzione non è tanto per passaggi tecnici, ma per non scivolare nel ripido pendio sottostante. Brevissima arrampicata finale e si guadagna la vetta con la croce “degli amici del trial”. Impressionante la verticalità della cima sul versante del vallone d’Almiane. Ottimo punto panoramico su tutte le cime della Conca di Rochemolles, un po’ limitata su Bardonecchia per la presenza dello Jafferau. in discesa ho trovato il percorso ideale con una minima traccia che si mantiene visibile fino la bosco. Questa non è altro che seguire dall’inizio alla fine al cresta in direzione di Rochemolles (quindi non tornare alla pietraia). Le pendenze restano costanti ma meno sostenute rispetto alla via di salita che ho percorso. Si deve poi puntare ad un grande ometto di pietre (l’unico) fino a raggiungere il bosco dove si incontra una traccia di bestiame che riporta alle Grange de la Croix.

Gita in totale solitaria, anticipando il peggioramento del tempo previsto nel pomeriggio.

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