Giornata sotto zero all’ombra con un discreto vento. Alla partenza perdo tempo perche’ non vedo il cartello del sentiero ed il GPS ha deciso di scioperare. tutto OK fino a quando lascio la cresta SO per attraversare la pietraia. Non trovo gli ometti giusti e ravano su terreno veramente schifoso fino a giungere alla cresta NO. Di li risbaglio e seguo gli ometti che seguono la cresta e mi portano al dente da cui non si puo’ proseguire. Torno indietro e becco finalmente la traccia per arrivare al canale. arrivo ad un chiodo, sara’ quello giusto? Inizio a salire qualche metro, poi non trovo nulla. Che fare? proseguo per un camino poco invitante e finalmente intravedo di lato la prima delle due soste nuove, interessante la manovra per raggiungerla. Rincuorato, percorro il canale, colle rocce belle sporche e arrivo in cresta. Cos’altro mancava? La cengia finale e’ coperta di neve, per fortuna poca. Gran panorama. Scendo dal canale in doppia e finalmente qualcosa va dritto:
c’e’ una traccia piuttosto labile che parte da 20 metri sotto al canale e scende direttamente alla cresta Ovest!!
Per prenderla in salita occorre, a quota 3335, prendere a salire seguendo traccia ed ometti, puntando direttamente verso il canale, senza toccare la cresta NO (almeno mezz’ora di tempo in meno). Complessivamente la gita e’ molto bella fino a quando si lascia la cresta SO. Da la’ alla punta diventa un accrocchio di sfasciumi infidi che aggiungono inutili difficolta’ . La cosa piu’ bella e’ la discesa dal colle della Pelouse: sembra di guardare una carta geografica