Forse non era giornata ed avremmo dovuto capirlo dal prologo della giornata.
In programma c’era infatti una due giorni sugli Ecrins destinazione Barre e Dome de Neige, ma alle 8.30 giungeva la telefonata della ns guida ko per un problema alla schiena.
Con l’amico Carlo decidiamo di virare su Pierre Menue. Svuotiamo gli zaini dell’attrezzatura per i ghiacciai, recuperiamo 30 mt di corda e partiamo per la diga di Rochemolles.
Spediti fino al colle della Pelouse, arriviamo dopo la giusta dose di tribolazione (ometti che ogni tanto si “nascondevano”) al colletto prima della parte conclusiva della salita. Le abbondanti e forti piogge delle settimane precedenti non hanno sicuramente smosso più di un segnavia.
L’entusiasmo iniziava a venire meno osservando la neve ancora presente lungo la salita e considerando la temperatura veramente poco estiva. D’altro canto la cima è stata nascosta dalle nuvole tutta la giornata.
Superato un canaletto dal fondo sdrucciolevole ma incassato tra due solide paretine di roccia ci troviamo su un balconcino che precede una facile roccetta su cui arrampicare, ma completamente fradicia, esposta e priva chiodi o fettucce o spuntoni su cui assicurarsi.
Veramente a malincuore (meno di 100 mt dalla vetta) decidiamo di rinunciare e rientrare. Utilizziamo la corda per ricalarci senza patemi, e forse con un eccesso di cautela, dal canaletto da cui eravamo appena sbucati.
Riguadagnamo il colle della Pelouse non senza riperdere un paio di volte la traccia ma ovviamente senza problemi di sorta.
Gran gitone, impegnativo dal punto di vista fisico e non banale sia sulla parte finale che in qualche tratto degli sfasciumi prima del colletto finale.
Ci torneremo sicuramente per completare quanto oggi lasciato in sospeso. Forse, infatti, non era giornata…