Piccolo Mangart di Coritenza – Diedro Cozzolino

Piccolo Mangart di Coritenza – Diedro Cozzolino
La gita
podina
11/07/2010

Solo per farvi i complimenti, bravi, bravissimi, son pochi gli occidentali (anche fra i professionisti e gli accademici) che si spingono fin quì e che si cimentano su queste pareti così selvagge e infinite..
Vorrei aggiungere alcune note a memoria perchè anche se son già passati otto anni, vie del genere restano per sempre.
Raccogliere e recensire vie come questa sotto il semplice appellativo di “arrampicata” è un pò riduttivo e fuorviante.
Occorre sottolineare che questo diedro, insieme al Philipp in Civetta ed al “Casarotto” sullo Spiz di Lagunaz sono i tre diedri più belli, famosi ed impegnativi delle Alpi.
Non bisogna confondersi con altre vie di arrampicata simili, che presentano magari tiri più duri, difficoltà più elevate, ma che non possiedono un dislivello ed un impegno complessivo paragonabili neppure in lontananza.
Nel 2003, con Mire e Marcello Sanguineti bivaccammo poco sotto la punta, perchè da metà in sù, nonostante l’imponenza incredibile del diedro se visto da lontano, una volta “dentro”, il diedro si divide in tanti altri diedri, camini e fessure sfuggenti verso l’alto: le varianti di “Mazzilis” per intenderci di cui “teo” non accenna, ma che in caso di errore, trasformano la salita in una dura battaglia verso l’alto con tanti tiri di 6°+ e oltre completamente da proteggere.
La ferrata di cui si accenna, in tempo di guerra era chiamata “via della morte” perchè i soldati italiani che salivano da questo versante venivano abitualmente “falciati” dalle truppe opposte e tutt’oggi è considerata una delle “ferrate” più insicure e pericolose delle Dolomiti.
A presto e col tempo aggiungerò qualche foto…cosa che al momento manca veramente.
Complimenti ancora. (nota m.conti)

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