- Accesso stradale
- buon parcheggio a Monte
- Traccia GPX
- Cima Piazzi da Monte
Percorso molto selvaggio e un po’ da ricercare proprio come piace a me.
Il dislivello è impegnativo ma lo diventa soprattutto per la forte pendenza (già la strada sterrata sale decisa) in particolar modo dopo il Lago Campaccio.
Ho perso un po’ di tempo a capire dove si salisse il pendio erboso prima di trovare ometti, mi son tenuto troppo a sinistra, in realtà nella prima parte la traccia (vaga) resta più sul margine destro per poi piegare a sinistra fino a raggiungere il bordo di un canalone detritico; qui iniziano ad esserci ometti che facilitano.
All’inizio della parte detritica, sotto una paretina, mi son fatto ingannare da una pseudo traccia che pareva aggirare a sinistra, in realtà si continua fiancheggiandola a destra per poi tagliare a sinistra più in alto. Gli unici brevi passi dove occorre usare le mani sono una placchetta liscia dove scorre un ruscello e poi alcune rocce montonate, dopo le quali si entra nella enorme pietraia superiore, che si vince comunque facilmente restando nella parte sinistra dove la traccia è più marcata.
Sbucato poi sul versante opposto ecco il sentiero di Arnoga, ben segnalato, che rapidamente porta alla sella nevosa sotto la cima. Non servono ramponi in quando ampia e pianeggiante. Il tratto roccioso finale grazie alle catene diventa molto facile e non ritengo sia indispensabile assicurarsi, ma avere imbrago e longe al seguito non guasta.
Il tratto più delicato è un traverso sulla sinistra, dove occorre abbandonare la catena posta troppo in alto su una paretina liscia, c’è una breve cengia un po’ aggettante ma si fa con cautela, da lì ormai si è in vetta.
Non mi aspettavo di incontrare nessuno da questo percorso e così è stato, invece diversi escursionisti sono saliti dalla via normale di Arnoga.