Avvicinamento: scendendo da Feglino verso Finale, parcheggiare nello slargo successivo (e sempre sulla sinistra) a quello dove si trova la cappella della Madonna delle Grazie. Salire sul muretto di contenimento poco a sinistra di un’apertura per lo scolo delle acque (tristemente intasata di rifiuti) e prendere la traccia che sale verso i Missili, sempre più o meno lungo la linea di massima pendenza. Alla data della nostra ripetizione, la traccia era segnata con del nastro blu sugli alberi. Giunti ai piedi dei Missili, costeggiarli a destra risalendo ancora nel bosco, fino ad un marcato bivio dove si prende il ramo di sinistra, che procede più o meno in orizzontale. Poco prima della sommità del secondo Missile si incontra l’attacco, marcato da un cordone su albero e da un vecchio spit artigianale rosso. In caso si volesse evitare il muretto iniziale, bisogna proseguire sul sentiero ancora per qualche metro verso la sommità del Missile e risalire brevemente il canalino terroso e alberato sulla destra, finché non si riesce a scavalcare lo spigolo a destra (chiodo visibile al di là dello spigolo).
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Nella foto postata da mahler con il tracciato della via si vede bene il percorso dell’avvicinamento dalla base dei Missili all’attacco.
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Su L5B NON abbiamo visto alcun chiodo, né clessidra da attrezzare, ma due spit abbastanza recenti, il primo dei quali piuttosto alto (ci si può proteggere passando un cordino su un ramo di un albero).
Per il resto la relazione presente qui su Gulliver coincide con quanto abbiamo trovato sul terreno, opinioni personali sui gradi a parte ;).
Molto bella L6B, e notevoli i due tiri della Variante di Sinistra.
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La via è un vero museo-campionario delle varie tipologie di protezioni fisse utilizzate nel corso della storia: vi si trovano infatti chiodi da roccia, vecchi e ormai ossidati spit artigianali, uno spit con piastrina ritorta Petzl degli anni ’80, “longlife”, piccoli occhioli resinati fischer (o hilti?), altri occhioli da edilizia più grandi, resinati “moderni”, …