- Accesso stradale
- Posteggio lungo gli spiazzi sulla strada attorno alla cappelletta
La relazione qui su Gulliver mi sembra un po’datata e un po’killer… consiglio vivamente di seguire quella di “Vie Lunghe Finale”, molto più precisa sia sulla descrizione dei tiri che sui gradi.
Avvicinamento in 15 min, dalla Cappelletta seguire il sentiero fino ad un evidente ometto sulla dx, prendere la deviazione e seguire la traccia fino ad un canale di rocce, che si sale fino in cima (corde e traccia). Nome della via all’attacco.
Darò un parere PERSONALE sui tiri, tutti effettuati da primo in libera e a vista, date le varie inesattezze riscontrate qua su Gulliver sia da relazione che da commenti vari.
L1: 15mt, 5b.
Partenza per fessurina a sx, scavallo non proprio banale per le mani subito dopo e prosecuzione fino alla comoda sosta a sx su terra.
L2: 30mt, 6b+/6c (quantomeno in libera a vista). Gradi dei passaggi sempre a parere personale.
Si rimonta subito una fessura svasa e unta con piedi ancora più unti (per me ormai inutilizzabili, ho dovuto spaccare su roccia più buona per tenerli) e si esce su una placca verticale con movimenti per nulla banali (6b+); qui possibilità di riposo anche senza mani. Si prosegue per la placca molto ben presata (6a/+) fino ad arrivare ad un evidente scavallo di spigolo a dx: salire leggermente a sx a buoni buchi per poi rilanciare a buone prese tutto a dx e scavalcare lo spigolino su piedi molto piccoli (6b+). Si prosegue ancora 2mt verso l’alto, con un buon monodito ed una tacca (6b) e si arriva al traversino finale orizzontale, che a prima vista sembra avaro sia di prese che di appoggi, ma tenendosi più bassi di quel che sembra e allungandosi bene si raggiungono sempre prese buone, credendo nei piedi (6a). Ancora qualche facile metro verticale (V) e si raggiunge finalmente la comoda sosta su terrazzo terroso.
Molto curioso di sapere se chi non commenta questo tiro dicendo palesemente sottogradato lo scali in libera o meno. Comunque è tutto facilmente azzerabile, mi pare siano presenti in totale 14 golfari.
L3: 20mt, 5c (passo 6a)
Si rimonta sopra la sosta per buone prese fino ad una placchetta con passaggio ostico per ristabilirvicisi, dopodiché ancora un passo per entrare in un diedro fessura molto abbattuto a dx e uscire sulla comoda sosta a catena sotto il tiro dei geodi.
L4: 15mt scarsi, 5b.
Risalire nell’incredibile erosione di calciti con movimenti fisici ma sempre ben presati fino ad una sosta con catena prima di una deviazione a dx.
L5: 20mt, 6a/+
Uscire dall’emozione a dx e rimontare una placca con prese da capire e di posizione. Non so perché, ma in questo tiro ho sofferto più del dovuto, probabilmente è solo 6a ma io un + l’ho sentito tutto.
L6: 25mt, 6a+/6b
Rimontare subito a sx della sosta su boulderino semplice e affrontare la soprastante placca che sembra molto liscia ma in realtà offre tutto ciò che serve per mani e piedi (per essere un 6b); traversare poi a sx fino ad un grottino, risalirlo sul suo lato destro e, traversando in piena esposizione a dx su ottime prese (più difficile a guardarsi che a farsi) ci si ribalta sul comodo terrazzino dentro una nicchia in cui si sosta (4 tra spit e chiodi da collegare). Qui probabilmente la difficoltà della placca si sente da 6b se non è il proprio stile, per chi è avvezzo probabilmente è anche meno. Molto più facile da secondi, senza il fattore psicologico.
L7: 25mt, 6a.
Uscire secchi a dx del grottino (faccia a monte, primo golfaro visibile subito appena si esce ma non dalla sosta) e seguire in traverso ascendente sempre a dx su ottime prese ma leggermente lontane; arrivati ad un cengione pieno di edera spinosa ma molto facile seguirlo fino al suo termine, golfari di sosta e albero.
L8: 25mt, 6a+ intenso e continuo
Si parte sopra la sosta aiutandosi con l’albero, dopodiché pericoloso runout fino al successivo golfaro all’inizio del diedro-fessura; da qui complesso diedro avaro di piedi sulla parte sinistra ma tirando bene la fessura si riesce faticosamente a passare, fino a giungere alla parte finale off-width da affrontare ad incastro (zaino sconsigliato!) fino ad uscirne fuori. Chiodatura qui più distanziata e tiro continuo!
L9: 20mt, 5b.
Si risale sopra la sosta (cordino) e si segue una serie di balze sporche fino ad un ultimo muretto che, aggirando un evidente tetto sulla destra, porta finalmente in cima, con sosta da attrezzare su albero.
Rientro per traccia verso sx, poi seguendo ometti ci si porta sul sentiero principale e lo si segue sempre verso sx fino a riportarsi lungamente alla Cappelletta.
L’unico commento sensato a questa Via qua su Gulliver è quello sotto il mio! È vero che è tutto facilmente azzerabile, ma è anche vero che:
1) chi lo fa, dovrebbe scriverlo, per buona pace di chi poi la ripete cercando di farla in libera e crede di trovare certe difficoltà salendo da primo;
2) bisognerebbe che fossimo tutti un po’più realisti sui gradi effettivi della via: quelli proposti in questa relazione sono “datati”, e mi chiedo a tal proposito se tengano conto di tratti effettuati in A0 lungo i tiri.
Comunque, rimane la più bella via lunga da me fatta per ora a Finale e una soddisfazione averla salita tutta in libera!
Con Walter, grande prestazione anche da parte sua! A Piero piacciono i treni, ma a sto giro forse meglio così