Innanzitutto Grazie a chi di recente ha risistemato la via richiodando il penultimo tiro e la variante del tiro precedente. La via adesso è salibile senza preoccupazioni.
Ciò detto, forse fra le non molte vie che ho fatto qui, questa è quella che mi è piaciuta meno.. primi 2-3 tiri piuttosto sporchi, molti traversi anche su erba e terra, difficoltà non omogenee (i due tratti duri – per fortuna ben fattibili in artificiale, utile una staffa a testa – in libera sono “improponibili” rispetto al resto della via…).
Rimane comunque una discreta via con almeno due tiri memorabili (L4 e L5, entrambi sul 5c/6a, su L4 utile un friend BD 0.5 per addolcire un tratto di Dulfer assai verticale e chiodato lunghino).
Come altrove al Pianarella, occhio che i resinati vecchi (quelli piccoli e scuri) sono sì molto ravvicinati sui tratti intorno al 6a, ma molto più distanti dal V in giù.
Ultima nota, nella parte finale, partendo dalla sosta sopra il tiro di 6c o A1, attenzione che non è evidentissimo dove andare: invece che traversare a destra come parrebbe logico, bisogna salire in verticale sulla parete di fianco, “aiutandosi” con gli alberi come dice la relazione, e si reperisce subito un resinato nuovo, che dalla sosta non era visibile. Poi si traversa la placca in diagonale a sinistra e si raggiunge il grande terrazzo sotto l’ultimo tiro della INPS (concatenabile, 35 m totali, allungare molto le protezioni).
Stranamente ieri la parete era deserta, viste solo un paio di cordate su altre vie, nonostante si stesse benissimo grazie al recente calo termico…