Gita ostacolata dalla scarsa visibilità dovuta alle nuvole che, secondo le previsioni, avrebbero dovuto sgombrare il campo in mattinata invece persistono. Dall’alpe Piana teniamo come riferimento la cresta alla nostra destra, appena visibile nella nebbia che avvolge ancora la zona. Nella convinzione errata che la cresta sia collegata direttamente alle rocce della cima, la seguiamo abbastanza da vicino fino a raggiungere la sella citata nelle note tecniche, dove ci aspettiamo di trovare alla nostra destra le rocce dell’edificio sommitale, nascosto invece dalla nebbia proprio davanti a noi. Col punto di domanda stampato sulle facce ci chiediamo come abbiamo potuto sbagliare in maniera così grossolana, e vista l’ora decidiamo di fermarci per il pranzo. Mentre stiamo per decidere di tornare indietro le nuvole si alzano abbastanza per mostrarci la vetta e il corretto percorso di avvicinamento, da cui non eravamo poi così distanti. Dopo aver osservato il canale, ostruito nella parte alta e con passaggi esposti in uscita, decidiamo di salire per la cresta Sud-Ovest, più rassicurante. Raggiungiamo soddisfatti la cima e facciamo ritorno per lo stesso percorso, riuscendo a rientrare in un orario decente nonostante il tempo perso all’andata.
Gita realizzata grazie all’esperienza e alle capacità di Cristina, Lorenzo e Mario che hanno reso possibile affrontare in sicurezza le difficoltà tecniche.