Petit Tournalin da Cheneil

Petit Tournalin da Cheneil
La gita
gondolin
1 13/03/2022
Accesso stradale
In auto sino al parcheggio di Cheneil
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da vento/sastrugi
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da vento/sastrugi
Quota neve m
2000
Equipaggiamento
Scialpinistica

Partiamo da Cheneil con cielo grigio e coperto, nuvole abbastanza alte sulle vette e nebbia che risaliva dalla Valtournache mano a mano che guadagnavamo quota: mentre salivo non potevo fare a meno di canticchiarmi California Dreamin’ dei Mamas & The Papas (All the leaves are brown and the sky is gray – I’ve been for a walk on a winter’s day…). Il bosco sottostante la prima barra rocciosa ha un innevamento un pò più consistente, ma l’assenza di rigelo ha reso la neve sfondosa e poco piacevole. Dopo la prima barra rocciosa è un alternarsi di neve dura, crosta da rigelo e sastrugi da vento, con una copertura nevosa incredibilmente scarsa per il mese di marzo: le pietre affioranti qua e la sono abbondanti, ed in qualche tratto il manto nevoso è addirittura assente. Saliamo di buon passo per un paio d’ore, con visibilità variabile, poi intorno a quota 2.800 m, dopo un tratto percorso con visibilità particolarmente scarsa, ci rendiamo conto di esserci tenuti troppo a nord, e dobbiamo compiere un traverso un pò lungo, delicato ed esposto per imboccare il canale che porta al passo del Tournalin. La copertura nevosa termina intorno a quota 3.050 m, poi bisogna lasciare gli sci e salire per la pietraia sino al passo del Tournalin e poi verso la vetta: visto le condizioni meteo e la visibilità, optiamo per rinunciare all’ultima parte della salita da compiere a piedi, cambiamo assetto e ci accingiamo alla discesa.
La prima parte della discesa è su neve molto dura e sastrugi da vento, inoltre alcuni passaggi sono alquanto stretti e costellati di pietre affioranti per la scarsa copertura del manto, il tutto combinato con la nebbia che oggi andava e veniva. Ogni tanto troviamo anche tratti in cui i sastrugi da vento sono meno pronunciati, e si riesce anche a fare una sequenza di curve accettabile, ma una sciata piacevole è un’altra cosa. Una volta raggiunta quota 2.500 m seguiamo a ritroso la traccia di salita caratterizzata da lunghi traversi su pendii con manto nevoso esiguo ed a tratti ghiacciato, solo raramente si riesce a fare qualche bella curva dove il manto nevoso è un pò più abbondante. Dopo l’attraversamento dell’ultima strettoia che supera la barra rocciosa più bassa ci ritroviamo nel bosco sopra Cheneil: si riesce a fare qualche curva accettabile nel primo tratto, poi l’assenza di rigelo rende la neve particolarmente sfondosa, quindi sciata di sopravvivenza fino alla piana di Cheneil e poi all’ascensore per tornare al parcheggio.

Oggi in compagnia del Compagnia del Confratello Andrea l’Arpitano, siamo partiti sapendo che il meteo sarebbe stato poco favorevole, ma siamo rimasti stupiti dalla scarsità della neve, oltretutto di difficile sciabilità. La gita si è rivelata più impegnativa del previsto, ma non posso dire di non essermi divertito. Dopo la gita ci siamo concessi degli spettacolari panini con la porchetta al “Lo Baraquien Champlève”, accompagnati con consone libagioni per concludere piacevolmente la scorribanda montana di oggi.

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