gran gita, giornata bella ma verso mezzogiorno qualche nuovolone ha cominciato a girare intorno ala vetta.
la via é quasi completamente sprotetta, occorre attrezzare praticamente tutte e soste e proteggersi. trovati solo 5 chiodi su tutta la via.
la discesa dal glacier des Violettes é complicatissima: attualmente si fa un prima doppia in alto per superare un serecco di circa 25 m. su corpo morto. poi se ne devono fare altre 5/6 (tutte attrezzate a 25 m) per superare le barre rocciose che sono emerse a causa del ritiro del ghiacciaio. noi un po’ per la stanchezza, un po’ perché una doppia si é incastrata e non c’é stato verso di liberarla (se volete una corda quasi nuova é ancora lì!) ci abbiamo messo 7 ore. trovare l’esatto punto di partenza della Vire d’Ailefroide che consente di superare le barre rocciose di fondo valle non é facile e col buio diventa difficilissimo.
noi siamo stati presi dal buio e costretti a passare la notte alla belle etoile, non fidandoci assolutamente di percorre la vire alla luce delle frontali.
con Lele che ha fatto la sua prima esperienza di grande montagna e si é comportato benissimo sia sulla via, sia nel suo primo bivacco di fortuna.