Pertegà (Cima di) da Upega, anello per la Cresta del Ferà e Colle Selle Vecchie

Pertegà (Cima di) da Upega, anello per la Cresta del Ferà e Colle Selle Vecchie
La gita
andrea81
3 11/05/2013
Accesso stradale
tanti posteggi all'inizio di Upega

Gita ormai da considerarsi escursionistica, pur pestando ancora neve a tratti dai 1800 in su.
In fuga dal vento forte dell’ovest, su proposta du Maurizio eccoci qua ad Upega, località molto bella e tranquilla, vale la pena fare una visita all’interno dei vicoli del centro storico. Bella giornata tersa (inizialmente) con ottima temperatura.
Rispetto alla relazione saliamo per il Vallone di Upega, non sapendo se la cresta dei Ferà sia ancora innevata o meno. Salita in ambiente poco frequentato e wild. Sentiero molto evidente fino ai ruderi Nivorina, dove avremmo dovuto attraversare il torrente oggi reso impetuoso dalla tanta neve in fusione; dopo vari tentativi abbandoniamo l’impresa, e salendo un ripido pendio sul versante sinistro incontriamo altri ruderi e una traccia che ci porta ad un pianoro sotto la verticale del Colle Selle Vecchie. Qui attraversiamo il torrente con discreta facilità, e andiamo a ritrovare la traccia nel lariceto a destra, dove a quota 1700 m iniziano le prime chiazze di neve. Usciti dal bosco un nuovo pianoro ci obbliga ad attraversare il corso d’acqua, prima di iniziare la salita nel lariceto che ricopre un ampio crestone. Il sentiero è abbastanza evidente pur essendo poco segnalato (antichi segni di vernice giallo), molto bello perchè si cammina su un tappeto di aghi di larice. La parte alta di questo sentiero si perde un po’ tra rami caduti, nevai e cespugli, ma non c’è percorso obbligato. Sbuchiamo così sulla strada, ancora innevata ma con un lembo pulito che ci permette di proseguire comodamente fino sotto al Colle, dove bisogna attualmente salire un ripido pendio nevoso di 10 metri per guadagnare la dorsale.
Da qui vediamo il ripido tratto finale, che come pensavo non presenta quasi più neve, quindi saliamo con percorso a piacere, ripido ma ben camminabile; troviamo neve solo negli ultimi 30 m sotto la cima (volendo si può passare a destra costeggiando la fascia rocciosa). Per giungere in cresta affrontiamo un vero muro di neve molto ripido, dato che li avevamo portati calziamo i ramponi, anche se con neve non dura non ci sono problemi. Arriviamo in cima proprio quando la nebbia decide di privarci del panorama.
Tramontata così l’idea di continuare l’anello scendendo lungo la cresta dei Ferà, non potendo renderci conto dell’effettivo innevamento nei punti più ostici; così discesa dal percorso di salita, che comunque specie nel vallone di Upega andrebbe valorizzato.
Zero umani avvistati, nemmeno ad Upega.
In compagnia di Mary e MAury, scoperto un bell’angolo delle Alpi Liguri.

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