Perduto (Colle) da Ceresole Reale

Perduto (Colle) da Ceresole Reale
La gita

Guida dei Monti d’Italia – Volume Alpi Graie Meridionali

Trattasi di un itinerario esteticamente molto bello, che risulta interessante anche dal punto di visto tecnico. Lo abbiamo percorso nei giorni 24 e 25 giugno 2011, legati in una cordata decisamente attempata, ma certamente ancora determinata. La notte del giorno 24 l’abbiamo trascorsa al Rif. Leonesi, dove, consultanto il libro del rifugio, sembra emergere che nessuno si è avvicinato a questi luoghi da oltre un mese e che nessuno ha salito il canalone da alcuni anni.
descrizione:
La salita del Colle Perduto ha richiesto un’ora e trenta minuti dal Rifugio Leonesi, secondo la tempistica indicata nella guida. L’itineraio non è assolutamente scevro da pericoli oggettivi e necessita pertanto di essere affrontato con una necessaria dose di pratica ed esperienza: la rigola è molto marcata e la caduta di pietre, nelle ore calde della giornata, molto probabile. Noi ci siamo mossi molto presto (poco dopo le 5,00) ed abbiamo tenuto una linea di salita molto prossima alle rocce della Levannetta, che appaiono di natura più solida di quelle della Levanna Orientale; ciò porta a superare pendenze un pochino superiori rispetto al centro del canalone (forse 45 gradi ed oltre), ma consente certamente di procedere con maggiore sicurezza. Solo nella parte terminale la rigola è stata oltrepassata, naturalmente con la dovuta decisione (piccole pietre incominciavano a precipitare verso il basso), ed il colle è stato raggiunto alle ore 6,40, passando sulla sinistra di un’inquietante strisciata di pietre sulla neve (nel pomeriggio, passando nuovamente sotto il canalone, la striscia è apparsa ancora accresciuta).
Il programma della giornata prevedeva la salita alla Levanna Orientale (3555 m) per la cresta Nord-nord-ovest o, in alternativa, per il versante Nord-ovest; la discesa avrebbe dovuto, comunque, essre effettuata per la suddetta cresta Nord-nord-ovest e per il Canalone Perduto.
Un forte vento, l’improvvisa indisposizione di uno dei tre componenti la cordata e la constatazione dell’impossibilità per quest’ultimo di attendere 3 ore circa ai piedi della montagna hanno consigliato una profonda modifica al piano iniziale, che ci ha portato a procedere con un percorso insolito e molto interessante, anche se, indubbiamente, molto faticoso.
Si è pensato così di raggiungere il versante italiano della montagna attraverso il Passo dell’Arc (3197 m), che ritenevamo molto prossimo alla via normale, percorsa con partenza dal Rif. Daviso, ed adiacente a zone meglio esposte, in cui sarebbe stato possibile lasciare in attesa per qualche tempo il compagno più stanco. L’accesso al Passo, dal Glacier des Sources, non è risultato però evidente e non si è potuto evitare così di raggiungere in sua vece una pronunciata forcella, individuata poi nel Passo della Calletta o Colletto dell’Asino, sormontata da un notevole segnale di pietra. Qui è subito apparsa praticamente impossibile la salita verso la Levanna e problematica, a causa della neve abbondante, anche la discesa sul versante del Rif. Daviso.
A questo punto si è ritenuto preferibile passare dal più basso e comodo Col Girard (3034 m), che comunque è difeso sul versante italiano da un pendio nevoso che, nei pressi del colle, raggiunge una discreta pendenza. Arrivati al piede del canale e accantonata l’idea di raggiungere la Levanna (anche sul versante italiano non abbiamo visto alcuna traccia umana), abbiamo puntato in diagonale verso il Col della Fea (2595 m); di qui, con una marcia il più possibile a mezza costa, attraversando placconate, morene e nevai sottostanti il Ghiacciaio della Levanna, ci siamo indirizzati verso il Colle della Piccola (2705 m), sullo spartiacque tra la Valle dell’Orco e la Val Grande di Lanzo. Da qui una lunga discesa nel Vallone del Dres sino a raggiungere i prati sottostanti il versante Est del Canalone Perduto, per una soddisfatta occhiata alla salita effettuata nelle prime ore della mattinata. Non restava, ormai, che puntare verso Ceresole, che, percorrendo un magnifico bosco, veniva raggiunta poco prima delle 19,00.

Mi sono stati compagni Mario Boccardo ed Elio Colli.

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