Perascritta (Colle di) da Germagnano

Perascritta (Colle di) da Germagnano
La gita
rfausone
4 14/10/2017
Accesso stradale
Parcheggio senza problemi alla stazione di Germagnano
Traccia GPX
Germagnano-Colle di Perascritta

Un po’ troppa erba per parte del lungo traverso verso Procaria (ma già lo sapevo). Il tratto sopra al Lago di Monastero non è segnalato se si vuole percorrere al di fuori della sterrata, ma è abbastanza breve e sopratutto logico.
Per il resto tutto a posto.

Dal CAI Lanzo mi arrivano indicazioni di un sentiero che da Procaria sale fin sul Colle di Perascritta sopra al Lago di Monastero. Mi sembra un bel percorso con inoltre un buon dislivello (superiore a 1500 metri). Per allungare il giro decido però di partire dalla stazione di Germagnano percorrendo sentieri già conosciuti fino alla zona di S. Ignazio, nella convinzione che troverò altri sentieri o strade secondarie per poter continuare il lunghissimo giro (alla fine saranno più di 42 km). Ovviamente così dicono le mappe sia cartacee sia informatiche.
Partirò prestissimo, appena prima dell’alba e giunto sotto il bivio per il Monte Momello e la casa degli alpini, vedo che l’alternativa bassa che mi porta verso S. Ignazio e che avevo tendenzialmente scartato ha un’indicazione molto interessante: Pessinetto Fuori. Senza neanche fermarmi proseguo per questa nuova direzione (non immaginavo che avrei trovato questa indicazione). Così ho la certezza che saranno sentieri fin lì. Proseguo ancora per lunghi tratti su sentiero e poi una strada asfaltata mi collega ad una strada bianca che mi porterà a Procaria molto velocemente.
Qui trovo il gentilissimo signor Piero, nativo di questo paese che ha qui la sua seconda casa e che alla mia richiesta mi offre dell’acqua, avendone ormai usata già un litro. Ho già usato barrette, gel e marmellatine e le gambe questa volta sono con me e spingono bene. Direi che con buona grinta posso quindi proseguire per la parte più ripida del lungo percorso che mi sono preparato. Senza intoppi proseguo bene, anche se le brevi soste sono frequentissime per fare decine e decine di foto. Oltre al bellissimo sentiero balcone che supera la parte iniziale delle basse Valli di Lanzo, inizierò a trovare scorci più belli sempre più frequentemente fino a giungere sulla splendida dorsale sopra al Colle della Forchetta. In seguito proseguirò sulla sterrata dove incontrerò Beppe e Dolores, miei quasi vicini di casa, che incontro più frequentemente in giro che non dove abitiamo. Proseguo per un tratto con loro, ma poi devo andare su in velocità perché oltre a dover proseguire ancora per un bel pezzo, mi toccherà un lunghissimo rientro da fare prima del buio. Dopo il Lago di Monastero salgo senza una vera e propria traccia su quello che è il sentiero ufficiale e giungo in breve sotto il colle che è la meta di oggi. Ovviamente pochi istanti e giungo lassù neanche troppo affaticato, insomma sono veramente soddisfatto. Ho patito a tratti il caldo nelle parti più in alto e anche qui potrò stare in maglietta senza patemi d’animo, nonostante sia fradicio di sudore. Fin qui ho corso nei tratti in piano e discesa o dove la salita era dolce.
Dopo aver fatto un po’ di stretching ed aver trascorso una piacevole decina di minuti inizio la discesa e scoprirò immediatamente di avere un problema ad un ginocchio e conseguenti difficoltà nella corsa (ed io che speravo in una velocissima discesa!). Provo alcune volte, ma mi rendo conto che è molto meglio camminare velocemente in discesa piuttosto che rischiare problemi. Devo innanzitutto preservare al meglio il fisico, poi viene tutto il resto. Tornato al Lago di Monastero incontro nuovamente Dolores, poiché Beppe ha proseguito per le vette dei dintorni e mi fermo a parlare con lei per una decina di minuti e pensare che dopo il riscaldamento con la camminata veloce avevo appena ripreso a correre.
Nuovo tratto fatto camminando, fin quando credo di essere pronto nuovamente per la corsa. Anche se blandamente riuscirò così a correre fino alla Capanna del CAI di Lanzo, dove butto un occhio per vedere se ci sono amici all’interno. Troverò 3 socie del CAI omonimo perché gli uomini sono andati a fare un giro con un gruppo ligure con il quale hanno fatto un gemellaggio. Farò una lunga sosta prima di proseguire nuovamente, ma d’ora in poi sarà solamente camminando. Tornato nuovamente a Procaria, incontro di nuovo Piero che mi offrirà nuovamente dell’acqua (fin qui 3 litri e da un po’ ero rimasto a secco) e con il quale mi fermo a parlare lungamente. Ho ancora moltissime ore di luce e me lo posso permettere senza alcun problema, anche perché il lato umano oltre a quello ambientale e naturalistico, per me hanno priorità su tutto il resto quando sono in montagna.
Dopo aver fatto il pieno, proseguo su quello che sarà il lunghissimo traverso finale fino a Germagnano. Ovviamente nonostante alcuni tentativi fatti, non riuscirò più a correre dopo la Baita del CAI Lanzo, anzi avrò qualche fastidio anche nella camminata durante la parte finale del lungo traverso. Ma basterà non darci troppo peso ed eccomi giungere all’auto in condizioni fisiche molto migliori di quelle che avrei immaginato, a parte ovviamente il ginocchio. Oggi ho usato in tutto 5 litri d’acqua, saranno state le condizioni quasi estive di questa splendida giornata?

Link copiato