Volevamo sgranchirci le gambe e, per farlo, abbiamo scelto gli Ecrins, di cui apprezzo il fatto che si parcheggia l’auto e si parte, senza impianti, trenini, code, etc.
Temevo, vista la tarda stagione e la “secchezza” che imperversa in giro, che le condizioni non fossero un granché, invece l’innevamento (che parte dalla Bassa di Sialouze) è buono. Il Coolidge è ancora abbastanza largo, tuttavia la parte sommitale presenta un tratto scoperto, dove i meno attenti possono tirare giù pietrame di varia pezzatura che si riversa irreparabilmente nel canale stesso (consigliabile, come abbiamo fatto noi, salire prima degli altri e scendere non appena tutti sono usciti). Giro e posti meritevoli, mentre la cima, di per sé, non è così estetica. Al rifugio si mangia discretamente bene.
Unico neo: visti i danni da calura in giro, avevo dato per scontato che la traversata non fosse più in condizioni, invece lo era e in ottime pure, però avendo uno spezzone di corda troppo corto per fare le doppie, siamo rientrati per il Coolidge (mea culpa!). Con Claudio.