Il couloir NON è più in condizioni. Scarica pietre tutto il giorno. Al rifugio consigliano l’itinerario per le Rochers Rouges: un viaggione!
Per il resto, il ghiacciaio è ok. si supera qualche ponte, principalmente verso la prima spalla rocciosa: nulla di particolarmente impressionante, ma si vedeva che il caldo di questi giorni sta scavando la struttura aumentandone la gengiva e di conseguenza facendo apparire il ponte più largo di quanto in realtà sia.
Doppie: noi abbiamo fatto 4 doppie. I spalla rocciosa; primo salto: disarrampicata, poi sosta a spit (I calata); secondo: crestina area ed esposta, si può continuare a disarrampicare fino alla sosta a spit, circa 25m nel canale, altrimenti doppia su spuntone sulla cresta (II calata), breve disarrampicata expo e sosta a spit nella sx idrografica del canale (III calata). II spalla rocciosa: disarrampicata seguendo ometti nel canale sx, fino a sosta su spuntone (IV calata). Facendo così, si è tranquilli e abbastanza sicuri di non fare roulette russe con le pietre. Discesa su sentierone; segue cengia di Ailefroide expo e liscia in alcuni punti: alla fine si fa senza particolare problemi ma davvero si disarrampica fino al sentiero del settore “Poire” di Ailefroide.
Nonostante sia un viaggione, condito con le Rochers Rouges che sono già loro un itinerario di tutto rispetto, è davvero uno degli itinerari più belli che abbia fatto: roccia, neve e ghiaccio (come direbbe Rebuffat) non mancano; fino alla fine la concentrazione deve essere alta.
Grazie ad Amedeo per aver condiviso le due giornate! Ottima ospitalità al rifugio, meno le guide locali.