Pelvoux Traversata Couloir Coolidge – Glacier des Violettes

Pelvoux Traversata Couloir Coolidge – Glacier des Violettes
La gita
anthas04
5 28/08/2017

Partenza alle 5.15 circa dal Refuge du Pelvoux . Si salgono le roccette a monte del rifugio (II °) poi su sentiero sino al traverso (ometti). Attenzione a traversare in piano seguendo gli ometti senza mai salire troppo , sino ad un nevaio. In fondo a questo salire nel canale in direzione W tenendosi alla larga dalle rocce montonate sulla destra sulle quali è difficile traversare ed aleatorio proteggere . Al colle come consigliato dal gestore , abbiamo optato per l’itinerario delle Rocheres Rouges (III ° / II ° )in quanto il Coulige è molto secco e pericoloso per la caduta di sassi . Attenzione: la via delle R.Rouges va intrapresa con buona visibilità pertanto è inutile partire alle 3 dal rifugio. L’itinerario si svolge dapprima in traverso seguendo gli ometti ed alcuni punti blu; poi inizia a salire più diretto zigzagando un pochino. Attenzione : ad un certo punto , se ci si sposta troppo a dx , su di una cengia peraltro di difficile accesso è ben visibile una fettuccia bianca. Non raggiungetela!!! E’ completamente fuori itinerario. Salite dritti per facili roccette e pian piano spostatevi a sx ritrovando gli ometti , quindi su dritti sino al ghiaccio ove si vede la Pointe Puiseux ad un centinaio di metri di dilslivello alla nostra sinistra.
Discesa: Si segue il ghiacciao transitando sotto la P. Duran in direzione E, trovando i passaggi tra i crepacci. Quando si scorge un evidente sperone roccioso , piegare a sx per raggiungere un corpo morto sul bordo di un enorme crepaccio. Corda doppia poi con breve traverso in piano raggiungere lo sperone. Seguirlo direzione E senza lasciarsi tentare nè a dx (crepacci e seracchi invalicabili) nè a sx (doppia da 35 m. sconsigliata!!) Raggiungere invece dopo pochi metri un intaglio poco marcato ove 10 m. sotto si scorge l’ancoraggio corretto. Scendere in doppia per 25 m. su di un’ampia e facile dorsale . Seguirla sino ad un intaglio ove si scorgono delle tracce di discesa . Evitare assolutamente di scendere qui. Piegare invece decisamente a sx e seguendo gli ometti portarsi sull’ espostissimo versante NE dove un’ aleatoria traccia di sentiero (prestare estrema attenzione) conduce su di un’altra facile dorsale. Pochi metri in discesa ed il sentiero volge nuovamente a NE su un altro tratto espostissimo dove traversando in leggera discesa, si raggiunge un’intaglio evidente e molto profondo nel quale su di uno spuntone si scorge un’ ancoraggio (poco sopra vi è altresì un’ ancoraggio su chiodi che consente di raggiungere l’intaglio con maggiore sicurezza) . Questo punto è denominato “Brèche q. 3170” . Dalla Breche noi abbiamo sfruttato l’ ancoraggio su spuntone , ma da alcune foto in internet si vede gente appesa ad una sosta in sx orografica (valutare!!). Come fatto da noi, la prima doppia è da 30 m. giustissimi (ancoraggio in sx orog. non evidente), la seconda idem !!! Alla fine di questo tratto siamo sul ghiacciaio pianeggiante sotto il tiro dei seracchi, pertanto prendere fiato e filare a mille sino alla breve risalita già ben visibile da metà traverso . Risalire la corda fissa e scendere alcuni metri nell’intaglio alla sx dove pochi metri sotto si scorge l’ancoraggio. Con una calata si arriva sul nevaio Pellissier (molto ridotto). Non è ancora ora di riporre la corda poichè dopo pochi minuti di ripida discesa su sfasciumi seguendo gli ometti si raggiunge un’altro risalto. Noi abbiamo sfruttato la sosta su chiodi e fettucce alla dx scendendo ma è veramente giusta (l’ultimo non deve mollare le corde perchè altrimenti non si recuperano più). Il consiglio è invece quello di scendere pochi metri a sx per reperire un’altro ancoraggio che a quanto visto in seguito dovrebbe dare accesso alla parte bassa del Pellissier senza ulteriori problemi. Ora la corda non serve più, quindi dapprima si sfrutta un po’ il nevaio per una veloce e riposante scivolata poi si imbocca sul lato sx del nevaio oltre una dorsale , un evidente sentiero che con mille tornanti percorre i ripidissimi prati sino ad un fitto ontaneto. Da qui in caso di pioggia si consiglia l’itinerario a sx per Prè de Madame Carle , altrimenti con roccia asciutta, ben più rapido a dx per le Vire d’Ailefroide . Attenzione : il sentiero è abbastanza facile sino ad un evidente canalone boscoso. Raggiuntolo non scendere in esso (porta sulle pareti) ma salire leggermente sulle roccette di dx (ometti) contornando uno sperone abbastanza ampio. Il primo tratto è esposto ma non troppo; subito dopo la traccia continua dietro detto sperone e per circa 5/6 metri l’esposizione è totale ( però buon posto per i piedi e buoni appigli). Dopo questo tratto si cammina senza grandi problemi e senza ulteriori tratti esposti sin quasi alla fine , ove un breve tratto (6/7 metri) su placca inclinata, obbliga ad un po’ d’attenzione per porre piede sul facile sentiero che riporta ad Ailefroide in circa 15 minuti.

Un ringraziamento particolare a Damien il gestore del Refuge du Pelvoux per le informazioni forniteci tramite foto sul PC e consigli personali. Inoltre la cena è stata buonissima e abbondante (non siamo riusciti a finire quanto offertoci) e di sicuro non ha lesinato sul pane (due cestini pieni di ottimo pane integrale). Ricordiamo inoltre che in questo periodo l’acqua al rifugio è presente e potabile pertanto è inutile caricarsi di pesi inutili. Gita effettuata da Gian, Fabio e Paolo CNSAS Stazione di Bussoleno. Oggi sia in cima che nella traversata c’eravamo solo noi. Un piccolo valore aggiunto.

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