- Accesso stradale
- Giunti al colle di Sampeyre termina la strada asfaltata, lo sterrato è comunque percorribile anche con un auto non alta (Giulietta nel mio caso) senza particolari problemi, vi sono 3/4 punti disconnessi da affrontare con maggior cautela. Tragitto lungo e polveroso.
Cresta molto bella e divertente, grado alpinistico a nostro avviso giusto, dal colle della Bicocca seguire l’evidente sentiero sino alla targa bianca dove salire tendenzialmente puntando alla sinistra dove inizia la vera salita alla cresta dove è presente una fettuccia. Mantenersi sempre il più possibile sul filo di cresta, abbondanti fettucce e spit che permettono di individuare il percorso anche quando apparentemente sembrano non evidenti, non discostarsi troppo dalla linea di cresta, li troverete proprio li !
Un paio di passaggi esposti e sotto il penultimo torrione è presente il passo più impegnativo, dove c’è il canale di sfasciumi. Poche le rocce instabili ma prestare comunque la dovuta attenzione per assicurarsi il passo.
Abbiamo integrato per pura precauzione solo in un caso con un friend altrimenti il materiale presente in loco è sempre stato più che sufficiente per noi. Proceduto in conserva lunga con corda da 30m rivelatasi persino troppa.
Alpinistica davvero di soddisfazione e mai difficile, arrivo in cima di grande respiro con ampio panorama a 360° e in bella vista la faccia sud del Monviso e tutto il gruppo alle sue spalle.
Rientro scendendo parzialmente dalla normale sino al colle colle Camoscere, abbiamo poi scelto di proseguire per l’omonimo laghetto, godendo dell’appagante vista del suo ampio pianoro con il Chersogno che chiudeva il vallone. Proseguire costeggiando il laghetto tenendosi alla sua sx e dopo poco avviarsi per il lungo il percorso che scende a sx al bivio, tornando indietro verso il parcheggio per evidente e lungo sentiero a mezza costa.
Ringrazio il socio sempre presente, Roberto, alternandoci nei passaggi abbiamo reso di grande soddisfazione questa esperienza.