Pelvo (Cima del) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo

Pelvo (Cima del) dalla Valle Argentera per il Colle del Pelvo
La gita
scristal2
5 15/08/2010
Accesso stradale
Strada bagnata e niente polverone, oggi !

Escursione selvaggia e decisamente poco gettonata a pochi passi dalla frequentatissima strada (in estate)di val Argentera.La difficolta’ di reperire il percorso e l’assenza per lunghi tratti del sentiero ne fa sicuramente una gita per intenditori.Si cammmina per lunghi tratti su pietraie e ghiaionetti instabili che penalizzano l’andatura e rendono il percorso decisamente faticoso.
TOPOGRAFIA : sicuramente molto utili le descrizioni gia’ riportate dagli altri gulliveriani. Aggiungerei solo alcune precisazioni. Osservando le quote degli alpeggi indicate sulla carta IGC (Brusa del Plan mt 1814, Argentiera (dir) mt 1837, valuterei la quota di partenza max 1820-1840mt per cui il dislivello effettivo e’ sicuramente superiore ai 1400mt.I segni rossi da seguire sono decisamente sbiaditi, ma bisogna sempre ricordarsi la vecchia regola che da “ogni segno si dovrebbe sempre vedere quello successivo” ( buona norma in caso di dubbio l’utilizzo di un binocolo) . Numerosi ometti aiutano poi nell’individuare il percorso piu’ agevole.Comunque in caso di nebbia (o di neve fresca come e’ capitato a noi…)l’orientamento puo’ risultare decisamente difficoltoso.
La confusione sui bolli a quota 2400 mt circa e’ riconducibile probabilmente ad una ritracciatura del sentiero n° 614. Una vecchia edizione Igc traccia la salita del sentiero lungo tutta la parte centrale dell’incassato vallone del rio Serpentiera (i grossi bolli rossi ? ).Un’edizione piu’ recente riporta invece quel tratto a puntini e colloca sulla carta il sentiero indicato dalle “linee rosse” come poi in effetti si snoda sul campo. Noi non abbiamo indagato, ma probabilmente la ritracciatura si e’ resa necessaria in seguito a qualche dissesto idrogeologico piu’ che normale vista la natura del terreno.

Oggi piu’ che una gita e’ stato un viaggio nelle stagioni, uno straordinario spettacolo meteorologico offertoci dalla natura. Partenza dal parcheggio Pelvo in una fresca mattina d’estate, dopo un incredibile 14 agosto di pioggia e freddo. A quota 2200 mt abbiamo trovato le prime tracce di neve fresca. Neve praticamente continua da quota 2700 mt, da 10 fino a 30-40 cm nei punti accumulati dal vento sotto il colle(cornice di un metro allo stesso). Salendo nubi qua e la’ e cielo azzurro , aria molto frizzante, proprio come in primavera. Al colle ancora vento forte e gelido, che aveva spazzolato e creato accumuli lungo il crestone per la cima. Ma in cima, a sorpresa, bonaccia, il sole si fa’ largo tra le nubi e per un’ora e’ di nuovo estate. Ne approffittiamo cosi’ per asciugare le pedule, riscaldarci e concederci un insperato lauto pranzo. Poi d’improvviso le nuvole si addensano, il vento riprende e inizia a nevicare. Scendiamo, sotto il colle il vento diminuisce, la nevicata si intensifica, e’ inverno ! Riusciamo a malapena a seguire le nostre tracce, che a poco poco la neve ricopre. Nevica copiosamente fino a 2700 mt, alla fine ce ne sono quasi 10 cm , che fanno “gnic-gnic” sotto le pedule proprio come la farina fresca in inverno. Poi all’improvviso la nevicata smette e un bel cielo azzurro si fa largo verso la Rognosa. Giunti ai ripiani a quota 2400, appena fuori dalla neve ci concediamo una sosta : un bel sole tiepido e’ tornato a far capolino, e’ tornata l’estate. Ma tempo 10 min e da ovest un’altro strato di nubi alte copre il cielo rendendo la visibilita’ lattiginosa : e’ autunno ! Scendiamo alle auto, il tempo di cambiarsi e inzia a piovere a dirotto. Questo e ‘ stato oggi,Ferragosto 2010.
Con H e Claudia 4wd . Nessuno, assolutamente nessuno dalla partenza fino al ritorno alle auto, solo camosci e qualche infreddolita marmotta.
Cinque stelle, il ” giudizio complessivo” per una gita che oggi ci ha regalato delle sensazioni uniche, perche’ tra i monti c’e’ sempre una prima volta!
Nelle foto la sequenza delle stagioni nel corso della gita.

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