Bella gita che propone una cresta di rocce rotte ma di buona consistenza, con facili passaggi su cengette o sui blocchi sempre protetti e poco esposti. All’attacco il percorso sembra più lungo e complicato, ma via via si intuiscono i passaggi migliori e nonostante l’assenza quasi totale di ometti (noi ne abbiamo trovato solo uno), non ci si può sbagliare.
Discesa per il ripido e franoso canale che porta a fianco (poco sotto) del colle Stau, da percorrere con attenzione, soprattutto se ci sono persone sul pendio sottostante, per la possibile caduta di pietre.
Giornata molto bella e ventilata. Sbucati in vetta alla Testa delle Garbe, abbiamo trovato un branco di giovani stambecchi, intenti a riposare al sole e per nulla intenzionati a spostarsi dalla cresta. Nella discesa dal monte Peiron, visto un camoscio solitario e molto meno “socievole” dei cugini stambecchi.