Un bel viaggio in questo splendido massiccio e parco al tempo stesso che e’ la Vanoise, con nell’offerta incluso questo maxi gitone, a coronamento della salita a questa straordinaria guglia che mancava all’appello ormai da 12 anni. Quando in un tentativo di salita con amici di allora dal rifugio Peclet Polset, causa l’ora tarda e il sopraggiungere della nebbia, si era dovuto accantonare l’idea di un eventuale salita anche di questa guglia, dopo che sia il Dome che l’Ag. de Polset erano stati saliti a loro volta. Bissate le ultime due, mentre l’Aig. de Peclet e il M. de Gebroulaz risultano del tutto nuove. Questo per dire che in fin dei conti non tutto il male vien per nuocere. Notevole l’impegno fisico innanzitutto, e in un certo senso anche psicologico se vogliamo, per il fatto di trovarsi cmq a tu per tu con ambienti glaciali severi e non scevri da pericoli. O meglio terreni coi quali non e’ facile familiare abbastanza, anche in possesso di una certa esperienza, per poter dire di essere sempre in sicurezza. In questi casi utopia pura. Abbiamo volutamente scelto di compiere questo percorso ricco di tutto. Ampi ed estesi paesaggi, varieta’ continua dei passaggi dal sentiero alla roccia e, sopratutto il ghiaccio l’elemento dominante dell’intera gita. Breve ma intenso il canale d’accesso alla vetta trovato in perfette condizioni malgrado l’esposizione a sud. Molti gli scorci paesaggistici immortalati durante i trasferimenti da una cima all’altra, e molti anche gli skialp che salivano un po da tutte le parti, in particolare su da Val Thorens a occupare in massa un po’ tutti i ghiacciai del circondario, per le ultime gite di stagione ancora con gli sci. Meteo da favola, che ha perdurato a far bello anche il pomeriggio, cosa assai rara a verificarsi d’estate specie a queste quote.
Con Emma