Parrot (Punta) Via degli Italiani

Parrot (Punta) Via degli Italiani
La gita
ziocharli
4 23/07/2017

Per salire alla capanna Gugliermina abbiamo seguito il sentiero nr. 6 (in alcuni tratti 206): il percorso è evidente grazie ai segnavia rossi e bianchi. A tal proposito segnalo solo due cose:
– utili un paio di bastoncini per attraversare il torrente (piuttosto impetuoso);
– nella parte alta della morena, in prossimità di un canalino, conviene attraversare stando alti (nuovi segnavia) piuttosto che bassi (vecchi segnavia, segni di una piccola frana).
Il bivacco è un vero e proprio nido d’acquila aggrappato alla roccia, comfortevole e ben fornito con gas, stufa, letti e coperte (si può pagare il pernottamento lasciando i soldi nel bussolotto della sala principale oppure facendo un versamento alla sezione CAI di Varallo se non ricordo male).
Acqua a una decina di minuti dalla capanna salendo verso l’attacco dello sperone poco sotto un piccolo nevaio oppure traversando lungamente verso il nevaio sul lato orientale dello sperone.

Per quanto riguarda la via, è utile fare un giro di ricognizione che faciliti poi la partenza al buio perchè in diversi tratti il percorso non è così evidente e serve molto intuito. C’è qualche ometto e qualche raro paletto di legno che non si nota finchè non ci si passa vicino, per il resto non c’è percorso obbligato se non seguendo la logica. Per attaccare la crestina rocciosa abbiamo tenuto come riferimento un gendarme alto che si nota gà dal ghiacciaio per la sua particolare forma. Qualche passo più duro di un III grado l’abbiamo trovato anche noi.

Saliti al bivacco per affrontare un’altra salita, l’indomani troviamo la montagna in pessime condizioni a causa del temporale che c’è stato nella notte. Così, leggendo la relazione di Michele e Marco (due ragazzi conosciuti al bivacco), optiamo per la Via degli Italiani che affrontiamo con condizioni invernali: verglass nella parte immediatamente sopra il ghiacciaio delle Piode, neve fresca e ghiaccio sul pendio sommitale oltre a raffiche di vento piuttosto forti.
Gran bella salita, classica e di ampio di respiro, da non sottovalutare per sviluppo, isolamento, qualità della roccia e intuito richiesto. Tecnicamente non difficile ma di grande impegno fisico. Di soddisfazione! Con Tommaso. Un saluto a Michele e Marco.

Link copiato