Meteo top per questo bell’itinerario, salito domenica 1 novembre con l’amico Francesco. Abbiamo seguito la dettagliata relazione di “Passi di V” di Iurisci Cristiano. L’avvicinamento è ben segnalato da ometti (alcuni li abbiamo ricostruiti e risistemati); la placconata dell’Aia della Regina in alcuni punti è delicata per via dei detriti e della ghiaia.
La roccia lungo la via è spesso rotta o scagliosa, talvolta discreta e raramente buona. Qualche chiodo è presente lungo i tiri, spesso le soste vanno rinforzate ma non sempre la roccia dà possibilità di piantare chiodi; ad ogni modo, sono preferibili quelli sottili a lama. La linea è intuitiva.
Verso la fine di L4 seguire, come relazionato, la rampa che traversa a destra e dopo pochi metri si trova la sosta (due chiodi con cordino); continuando invece a salire nel diedro/camino, senza intercettare la rampa, abbiamo trovato un vecchio chiodo ma non conviene passar di lì.
La via ci è piaciuta molto per il contesto, il paesaggio e la storia; si tratta comunque di una via molto d’ambiente, su terreno tipicamente appenninico, dove gli appigli è meglio “pigiarli” che tirarli… Va quindi affrontata con la dovuta cautela ed esperienza.
Dopo aver raggiunto la vetta, siamo scesi per la normale fino Forca di Presta e da lì in 15 minuti siamo tornati al posteggio iniziale (slargo a quota 1380 m, dove parte il Sentiero dei Mietitori).