Parco del Cormor, In@Natura/Ippovia: tappa n.1

Parco del Cormor, In@Natura/Ippovia: tappa n.1
La gita
maurobeltramello
5 28/04/2021
Accesso stradale
Il Parco del Cormôr, a Udine, fra lo Stadio Friuli e l’Ente Fiera, è dotato di ampi spazi destinati al parcheggio. Attenzione a non lasciare nulla in vista dentro l’auto perché si tratta di parcheggi incustoditi.
Una volta parcheggiata l’auto, ci avviciniamo all’unica grande costruzione servita da tavoli e sedie; ci sono i bagni, un punto di osservazione e, d’estate, è il centro di vari intrattenimenti con un punto di ristoro. L’inizio del nostro percorso è qui.
Traccia GPX

Tipo di itinerario: Andata e Ritorno
Lunghezza: 12,18 Km
Dislivello: 30 m
Difficoltà: Facile (IBP-31)
Segnavia: In@Natura

In@Natura, meglio conosciuto come Ippovia, è un tracciato lungo circa 25 Km, che segue in risalita il percorso del torrente Cormôr (in effetti è conosciuto anche col nome di ‘Valle del Cormôr’), dal Parco omonimo di Udine, fino alle sue sorgenti nei pressi di Buja. Percorribile in bicicletta e a cavallo (da cui il nome di ‘Ippovia’), a piedi per la sua lunghezza totale, risulta impegnativo, per cui ho pensato di dividerlo in cinque tappe in modo che possa essere alla portata di chiunque.
Questa è la descrizione della prima tappa con partenza dal Parco del Cormôr a Udine, fino al cimitero di Tavagnacco, con una lunghezza di 12 km circa fra andata e ritorno. Il tratto è molto agevole ma, per la presenza di un paio di guadi, non è consigliabile intraprederlo subito dopo copiose piogge.
Si parte dal Parco del Cormôr, e subito siamo immersi nella natura. Se non fosse per un breve passaggio fra alcune case e l’attraversamento a raso della strada SP9, non sembrerebbe di essere nei pressi della città. Il percorso è su strada bianca con qualche panchina nel primo tratto. Si prosegue in direzione nord, sempre in piano, attraversando campi e prati stabili fino a giungere al primo guado in prossimità dei resti del ponte della vecchia ferrovia della linea Udine – S.Daniele. Effettuato un doppio passaggio sotto il vecchio ponte, si prosegue sotto gli alberi e poco dopo siamo pronti ad attraversare il secondo piccolo guado. Il sentiero ora prende la direzione NE e dopo aver attraversato con attenzione la strada SP49, ci riavviciniamo al letto del torrente per seguirlo e poi riattraversarlo, questa volta su un ponte ciclopedonale (qui è la strada che si abbassa a fare il guado). Siamo arrivati in prossimità dell’autostrada A23 che passa alta sopra di noi. Da qui percorriamo l’ultimo tratto intravedendo fra le fronde degli alberi, i grigi muri perimetrali del cimitero di Tavagnacco. Per oggi va bene così, affrontiamo il ritorno sullo stesso percorso dell’andata. (28.04.2021)

Un grazie a mia moglie Luisa.

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