- Accesso stradale
- Si arriva a La Thuile, poi si segue per La Joux (1607 m.) dove si parcheggia. Il parcheggio e' a pagamento (moneta o bancomat), costa 5,00€ a giornata.
Attenzione: traffico veicolare interdetto nella tratta La Thuile-La Joux dalle 9,00 alle 17,00.
Appena sopra il parcheggio e' presente un bar dove gustare un buon caffe' prima della partenza.
Premessa personale:
La Testa del Paramont è una montagna che presenta difficoltà alpinistiche basilari, l’ambiente montano però si manifesta selvaggio e severo, l’attenzione deve rimanere sempre alta. L’esposizione seppur presente, non è mai massima, quindi risulta abbastanza gestibile. Il percorso non è del tutto logico e intuitivo, di conseguenza si rischia di “ravanare” perdendo del tempo. La via ( in alcuni punti) è contrassegnata da alcuni bolli rossi e ometti che risultano di valido aiuto. Il terreno di salita risulta abbastanza stabile e affidabile, cosa assolutamente non scontata nella zona del Ruitor. Il colatoio finale presenta passaggi di 1° grado e un passaggio di 2° in uscita; il castelletto sommitale viene raggiunto attraverso un traverso ascendente verso destra su una serie di placche che potrebbero essere molto infide in caso di bagnato o verglas. La frequentazione di questa montagna risulta molto bassa.
Non aspettatevi di ricercare un canale, bensì scandagliate la vista su un colatoio…lo si nota/intuisce già da lontano, all’altezza del piccolo pianoro che s’incontra sulla cresta nord-ovest.
Summitpost.org classifica questa ascensione come F+
Commento tecnico personale:
Usciti dal rifugio Deffeyes si prende facile il sentiero Altavia N.2 in direzione del Passo Alto 2856m. Da questo colle si piega a destra seguendo la cresta nord-ovest fino ad un primo risalto che si aggira sempre sulla destra, successivamente si rimonta subito in cresta. A questo punto non ho più seguito la relazione ufficiale, ma una volta incontrato un secondo torrione (alla base c’e’ una piccola sella), mi sono fatto attrarre da una vaga traccia sottostante; ho perciò deciso di perdere un po’ di quota ancora sul lato destro, continuando a salire sotto cresta. Ho cercato di tenere un certo compromesso senza scendere eccessivamente e senza stare troppo alto, cosi facendo ho continuato su un terreno di sfasciumi. Ad un certo punto non sapendo bene come procedere sullo stesso mio percorso, ho optato per risalire in direzione del filo di cresta. Qui con grande sorpresa ho incontrato una sorta di pianoro nei pressi della linea di cresta e finalmente anche degli ometti. A questo punto mi è apparso abbastanza chiaro il disegno del colatoio che avrei dovuto affrontare. Una sorta di colatoio tutto a destra rispetto alla cresta nord ovest e che si svolge a zig-zag mirando all’incirca verso la cima. Qui gli ometti e i bolli rossi sono di valido aiuto, anzi direi indispensabili! Si sorpassano alcuni passaggi di 1° grado ed in uscita un bel 2° grado incanalato di circa 2-3 metri. Usciti dal canale risulta ben visibile la serie di placche macchiate di licheni crostosi che porteranno verso l’ometto di vetta! Si superano attraverso un traverso ascendente verso destra veramente di grande effetto, ed ecco finalmente la nostra bella cima panoramica!
La discesa avviene seguendo a ritroso il percorso di andata…attenzione in prossimità del Passo Alto a non andare troppo in esposizione se si volessero fare eventuali aggiramenti dei torrioni.
Salita in solitaria! Casco indispensabile!
Un ringraziamento particolare a tutto lo Staff del Rifugio Deffeyes ed in particolar modo a Stefano (Goatsucker) che mi ha fornito importanti indicazioni riguardanti questa selvaggia ascensione! Ottima cucina!!!