Necessari una serie di friends anche micro, una di dadi e qualche chiodo.
La salita punta a collegare in maniera il più possibile lineare i tratti di roccia smaltati di ghiaccio.
1. L1 Salire per rampa nevosa 50/60° fino alla base di un ripido muro smaltato di neve e ghiaccio, sosta da allestire. Consigliata a friend e dadi sulle solide fessure della roccia grigia, 60 metri;
2. L2 Salire il muro 85° con sapiente uso dei ramponi, ci si protegge subito bene con un Camalot rosso, proseguire cercando le chiazze di neve più solide e qualche aggancio a secco fino a che la parete non si corica di nuovo e si prende un comodo canale, sosta in una piccola nicchia su friend, 85°/M4 60 metri;
3. L3 Si prendono le belle colate a sinistra della sosta e si torna poi su roccia intervallata a chiazze di neve fino ad un piccolo terrazzino, sosta da allestire a friend e chiodi (rimossi), 75°/M3 60 metri;
4. L4 Salire sulla verticale della sosta, neve mal trasformata ma sostenuta da ottima roccia grigia che accetta bene torsioni di becca e friend medi, dopo un piccolo invaso uscita diretta su roccia sempre solida e ben fessurata fino alla cresta limitrofa all’anticima, 75°/M4 60 metri.
Il nome deriva dall'onomatopea suscitata dal rumore delle lame infisse nelle porzioni di neve ottimamente trasformata.
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