Palavas (Monte) o Tete du Pelvas da Villanova, anello per Colle dell’Urina, Colletto Palavas, Alpe Crosenna

Palavas (Monte) o Tete du Pelvas da Villanova, anello per Colle dell’Urina, Colletto Palavas, Alpe Crosenna
La gita
andrea81
4 10/09/2017
Accesso stradale
parcheggi gratuiti lungo la sterrata per il Jervis

Finalmente mi sono tolto questo pallino che avevo da tempo.
Partenza con clima fresco ma non freddo con splendida giornata a Villanova (volendo si può salire per 2 km verso il Jervis fino ad un grosso spiazzo oltre il quale ora vige il divieto), dove seguendo il sentiero scorciatoia e poi in parte la strada in poco meno di un’ora ho raggiunto la Conca del Prà dove finalmente è arrivato il sole. Poco prima del rifugio ha inizio il bellissimo sentiero che dopo essersi inerpicato sui pendii sovrastanti scende leggermente entrando nel bello e selvaggio vallone dell’Urina. Nei pressi del bivio per Crosenna è attualmente presente un gregge di pecore con cani molto docili. Sentiero fino al colle generalmente molto buono, solo alcuni tratti un po’ sfasciati in corrispondenza dei canaloni a sinistra, ma si sale comunque agevolmente.
Dal colle si nota subito una traccia che sale verso il Palavas, anche se poi questa invita ad infilarsi in un canalino di detriti e roccette molto instabili, oggi reso davvero infame dalla pioggia notturna, scivoloso come una saponetta e non proprio bello. Sicuramente sarebbe stato meglio passare dal percorso che poco prima del colle sale per un pendio di erba e pietrame. Comunque il canalino è breve e superato un grosso masso al centro dopo si sale più decentemente, facendosi aiutare da dei segni di vernice viola molto fashion che condurranno fino in cima. Parte centrale del pendio piuttosto agevole tra tracce di sentiero e pietraia stabile, finchè si passa sul versante N/NO, dove incontro la neve (2-3 cm) che renderà un po’ più pepata la parte finale di salita, tra l’altro nella zona leggermente più difficoltosa in quanto si affrontano alcuni caminetti di facile arrampicata ma decisamente scivolosi in queste condizioni. Salito comunque senza grossi problemi, un breve terrazzino verso destra immette nel pendio che adduce alla cima, sempre pietraia ma più agevole, e quindi ecco la grossa croce metallica.
Panorama un po’ limitato dalle nebbie sul versante italiano (la Val Pellice si è ricordata anche oggi di sfoggiare la sua caratteristica) mentre più limpido sul versante francese.
Discesa verso il Colle del Palavas, sia per compiere un anello sia per evitare in discesa i molti tratti resi scivolosi dalla neve; tutto sommato si scende bene anche se bisogna scegliere bene dove passare, specialmente nella prima parte appena sotto la cima, per non finire su terrazzi rocciosi sporchi di detrito. Conviene sempre restare verso la linea del crestone SE, per almeno 100 m di dislivello fino a che si ha di fronte un salto, qui si entra in un ampio canalone di terriccio e pietrame che scende direttamente verso la conca sottostante; ci sono parecchi ometti che aiutano a trovare la via migliore comunque non ci sono punti particolarmente problematici se non per il terreno un po’ friabile. Io forse erroneamente sono sceso troppo e ho poi dovuto attraversare la caotica pietraia sottostante senza raggiungere il Colletto Palavas, mentre credo convenisse non scendere troppo e contornare il torrione per poi sbucare su terreno erboso al colletto. In ogni caso poi il sentiero nella conca erbosa è di facile individuazione e porta rapidamente nel vallone dell’Urina. Da qui ho poi proseguito per il Vallone di Malaura tramite il bel sentiero balcone, che obbliga però ad alcune risalite che complessivamente aggiungono 100 m di dislivello (concentrate nella prima parte) e poi scende alle Grange Crosenna oggi molto affollate. Da qui per comodo sentiero si raggiunge la strada Villanova-Jervis che riporta a Villanova.
Avvistato solo un altro escursionista fermatosi al Colle dell’Urina, poi solitudine. La gita mi è piaciuta molto sia come percorso che per l’ambiente dolce e selvaggio allo stesso tempo fino al colle, poi più aspro per la cima, la neve sul finale ha dato un qualcosa in più anche se la valutazione EE oggi era stretta per il terreno delicato.

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