Pala Rusà (Punta) e Punta delle Lance da Pian Benot

Pala Rusà (Punta) e Punta delle Lance da Pian Benot
La gita
diecimilapiedi
4 11/02/2016
Accesso stradale
la strada dal bivio a Pian Benot è ghiacciata; parcheggio ok
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Farinosa ventata
Neve (parte inferiore gita)
Farinosa ventata
Quota neve m
1600

Settemilacinquecentotredici e settemilatrecentodiciannove piedi. Con le buone previsioni per oggi e le tristi prospettive per il fine settimana, non si poteva restare a casa: riposarsi va bene, ma lasciare arrugginire le ginocchia no. Quindi gita pre-lavorativa, scegliendo un territorio da noi poco percorso in inverno e poi……al lavoro!
Per niente caldo alla partenza (meno 7 ovvero 19,4 Fahreneit) sotto un cielo blu e prime due ore in ombra, domandandoci com’è che riusciamo a sopportare le dita dei piedi e delle mani gelate, imbacuccati nei nostri vestiti e soffiando in salita: la risposta non tarderà ad arrivare, quando al Colle delle Lance facciamo colazione al sole di fronte ad alcuni tremila o avvolti nel silenzio che ci parla nella solitudine della Pala Rusà….
Qualche giorno fa una nevicata ha colorato di bianco Pian Benot e dintorni e oggi troviamo una ventina di centimetri di polvere inconsistente pressochè immacolata alla partenza (solo un paio di tracce di ciaspolatori che ci hanno preceduti nei giorni scorsi); salendo, a fianco delle piste oggi aperte, i centimetri in alcuni tratti arrivano a quaranta, anche per accumuli da vento, che nell’ultimo tratto prima della cima ha spazzato e spelacchiato la dorsale. Panorama appetitoso: Lunella, Rocciamelone, Ribon, Lera, Croce Rossa, Arnas, Torre d’Ovarda, eccetera.
Non sazi, ripassando per il Colle delle Lance, saliamo anche alla Punta omonima (panorama simile) e scendendo chiudiamo l’anello in corrispondenza del secondo pilone in cemento dello skilift (a 2000 m circa).
In diversi tratti, grazie alla mancaza di consistenti apporti nevosi precedenti, la boschina fa capolino e rododendri e ginepri occhieggiano: gita non consigliata agli ski-alp.
Dopo quattro orette di percorso, pranzo sull’unica panchina di Pian Benot, al sole, sotto un cielo indeciso tra il blu cobalto e l’indaco.

Con l’inossidabile compagnia di Gian Mario.

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