Strada nel vallone d’Ovarda discreta, ma con parecchi punti rovinati dall’acqua. Salire con cautela.
Usuale gita dalle mie parti, salendo una punta che stranamente non avevo mai fatto, con Mina e Franco.
Partiti dalla chiesa di San Bartolomeo, poi effettuato itinerario come da descrizione, senza passare dal Tumolera.
Traccia non sempre evidente, ma comunque si riesce a salire anche per prati e roccette.
Quasi in vetta abbiamo incontrato uno stambecco con una gamba probabilmente rotta. Poverino, non avrà vita lunga temo, se come dicono sono arrivati i lupi in zona.
Dalla vetta abbiamo provato ad andare verso il colle di Costafiorita, ma c’è ancora troppa neve, e troppo marcia.
Allora siamo scesi direttamente sull’Alpe Grosso, su un itinerario fra rododendri e drose che avrebbe fatto l’invidia di Blin. Un ravanamento eccezionale.
Poi una bella sosta all’Alpe a prendere il sole. Scendendo abbiamo incontrato la prima mandria che andava a caricare l’alpe.