Ovarda (Torre d’) Parete Nord – Via Hatz

Ovarda (Torre d’) Parete Nord – Via Hatz
La gita
tavor
5 08/09/2019
Accesso stradale
Facile parcheggio, dove finisce la strada ai Cornetti.

Salita bella ed appagante. Ambiente selvaggio, spettacolare e panoramico. Si sale per il sentiero dei Laghi Verdi fino al Bivacco Gandolfo (dove abbiamo pernottato). Dopo il bivacco si sale sulla destra (prendendo a riferimento la Torre d’Ovarda) verso il passo del Canalone Rosso, costeggiando la Costa Piana. Per una serie di pietraie si arriva al punto dove il canalino del colletto d’Ovarda scende al canalone Rosso. L’attacco della via, riconoscibile da un masso incastrato, scende proprio dal Colletto d’Ovarda (che separa vetta centrale e occidentale) al canalone. (In alternativa, sulla sinistra dell’attacco, è presente la Variante Ferreri. Noi non lo abbiamo fatta, ma appare chiaramente più protetta dalla caduta sassi. Difficoltà forse leggermente superiori, vedi foto). Si supera il primo salto della via (III, insieme all’attacco dello sperone, dopo la Costa Piana, passo chiave della via) e si continua a salire nel canalino facendo attenzione alle numerose pietre mobili fino ad avvicinarsi ad un grande roccione (vedi foto) che sbarra il canalino stesso. Prima di raggiungere il roccione si piega a sinistra e si comincia a traversare la Costa Piana in direzione Ovest-Est sfruttando i glacio-nevai presenti che evitano lo scivolamento degli sfasciumi (nelle traccia GPS aggiunta noi siamo saliti in dislivello di almeno una cinquantina di metri di troppo, era possibile piegare prima. Tuttavia questo ci ha permesso di prendere subito il glacio-nevaio così da effetturare in modo immediatamente agevole il traverso della Costa Piana). Si traversa tutta la Costa Piana fino ad incontrare lo Sperone che dalla Punta Centrale scende verso i laghi Verdi. Si attacca lo sperone (attacco III+, poi a diminuire, mediamente esposto), e superati i primi passaggi l’arrampicata diviene via via più facile. Quasi alla fine, si piega leggermente a sinistra e si prosegue nel canalino fino alla cresta. Una volta in cresta si esce a pochissimi metri dalla vetta, che risulta appena fuori da canalino sulla propria sinistra, caratterizzata dal grande ometto.

Per la discesa si percorre l’affilata cresta della Torre d’OVarda (max II+, a tratti molto esposta, roccia instabile) puntando ad un altro grande ometto, molto simile a quello di vetta. Raggiunto questo ometto si inizia a scendere lato valle di Viù (direzione sud) per una cinquantina di metri o poco più, per poi traversare verso sinistra (direzione Ovest-est) seguendo gli ometti, prima di riprendere a discendere fino a poco sopra quota 2700 metri dove si incontra il sentiero.

Da qui si aggira tutta la Torre D’Ovarda (direzione Ovest-Est) per giungere prima al Colle Costa Fiorita e poi al Colle Paschiet che ci ha riportato nel vallone dei Cornetti.

Con il grande compagno Marco, che mi ha assistito nel coronare un mio sogno.

Aggiunta traccia GPS Bivacco Gandolfo -> Torre d’Ovarda.

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