- Accesso stradale
- colle del piccolo San Bernardo regolarmente aperto e percorribile
Diecimilacentosessantasette piedi e ottomilanovecentotrentatre piedi. Shining è il titolo di un (bellissimo) film di Stanley Kubrick, ma è anche un aggettivo inglese che significa luccicante: la gita alla Ouille e al Laityre è stata luccicante, grazie ad una miscela di circostanze (il meteo, i panorami, la compagnia, i luoghi). Neve pressochè assente fino a circa 2600 e poi solo nei tratti meno soleggiati: il tratto finale per la Ouille ne era completamente privo e i ramponi hanno proseguito il sonno nello zaino; gli ultimi venti metri di dislivello, gli unici rocciosi, richiedono prudenza e attenzione, oltre che l’uso delle mani, per l’esposizione e la roccia a tratti mobile (forse meglio classificarla EE/F).
Noi siamo saliti per il sentiero 10 fino all’alpe Bioletta (2152 m), per poi lasciarlo per percorrere sulla destra un dolce valloncello verso un castello roccioso formato da tre spuntoni (2270 m circa) e poi continuare in direzione della già evidente anticima dalla nostra meta; tenendoci sulla destra, salendo, abbiamo poi raggiunto la dorsale di cresta a circa 2640 m, e per dossi e piacevoli vallette fino al più impegnativo tratto finale: dalla cima sua Maestà il Bianco è imponente e il restante panorama a 360 gradi facilmente immaginabile….Il pranzo in cima è d’obbligo e l’eesere per più di un’ora lassù, abbracciati dalle montagne intorno, è un regale regalo.
Discesa per la dorsale fino al Laityre e poi per tracce ben presto sparite lungo la cresta sud su terreno ripido ed “erbaolinoso” fino a giungere all’alpeggio a quota 2080 a chiudere l’anello per tornare all’auto.
Con la luccicante compagnia di Monica e Gian Mario.