Oserot (Monte) da Bersezio

Oserot (Monte) da Bersezio
La gita
diecimilapiedi
5 19/12/2015
Accesso stradale
ottimo parcheggio a Bersezio, poco a monte della chiesa, all'inizio di via Oserot (nomen omen)

novemilatrecentottantasei feet. Escursione molto consigiabile seguendo il percorso ad anello (in senso orario) che passa dai ruderi di Servagno: lo sviluppo è di 17,4 km per circa sei-sette ore marcia. Anche oggi spettacolare giornata blu cobalto e mite, con neve limitata a qualche centinaio di metri lungo la strada militare che collega la Bassa di Terra Rossa con il Colle Oserot. Panorama dalla cima che sarebbe riduttivo definire ampio…..
Buono e redditizio il sentiero iniziale, che presto entra nel bosco per uscirne poco prima della Bassa di Terra Rossa: da qui lo sguardo spazia nell’ampio vallone, col bel lago di Oserot attualmente imbiancato. Seguendo la bella strada militare (provvista di paracarri) in falsopiano si arriva, poco prima del Colle Oserot, al bivio per la nostra cima (1510 m. circa), preceduto da un breve tratto in cui la strada è stata spettacolarmente scolpita nella roccia. Dopo il bivio seguire, con perorso ripido, ometti e tacche rosse, puntando ad un grosso masso arancione sulla cresta (lasciandolo sulla destra) e poi alla cima, lungo la cresta a tratti aerea. Ritorno fino al bivio di quota 1510 m., poi a sinistra verso il Colle Oserot, abbandonando a circa 2560 m. la strada per scendere a destra lungo il GTA, costeggiando sulla sponda occidentale il lago ed arrivando ad un casotto prefabbricato (1930 m.): qui il sentiero è carente di segnalazioni ed occorre piegare nettamente a destra (ovest), per evitare le scoscese balze del Rio di Servagno.
Arrivati ai ruderi di Servagno, merita uno sguardo quel che resta della chiesetta della Madonna del Carmine, ove una croce ricorda il 16 luglio 1943, giorno dell’ultima messa; la frazione venne interamente distrutta nel corso della guerra.
Adesso occorre prestare attenzione per prendere la traccia corretta: individuare, sulla destra poche decine di metri a valle di Servagno, un rudere isolato e raggiungerlo per seguire il sentiero che passa vicino a degli abbeveratoi e poco a monte di un caratteristico bunker, che visto dall’alto ricorda i trulli di Alberobello!. A meno di mezzora da Bersezio c’è ancora da attraversare una gola in cui per un breve tratto (quattro metri lineari) il sentiero è franato: vietato scivolare.

Con la sorridente compagnia di Monica, Antonio e Gian Mario.

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