Dettagli
- Altitudine (m)
- 950
- Dislivello avvicinamento (m)
- 150
- Sviluppo arrampicata (m)
- 150
- Esposizione
- Sud-Est
- Grado massimo
- 5c
- Difficoltà obbligatoria
- 5a
Località di partenza Punti d'appoggio
Molto ripetuta, è possibile trovare coda; al sole fin dal mattino, rovente nelle giornate estive.
Avvicinamento:
dall’abitato di Orpierre (ampie aree parcheggio in tutto il paese) raggiungere il bar ristorante “Le Quartz”, situato dietro la chiesa; imboccare la stretta strada alla destra del bar e raggiungere così il piazzale antistante il cimitero. Prosguire verso N sul fondo del vallone, passando a destra del cimitero e lasciando sulla sinstra il sentiero che porta al settore “Chateau”. Salire fino a raggiungere l’evidente parete del settore “Belleric”, che si lascia poi sulla sinistra per piegare in salita verso E, su un sentiero segnalato da una freccia che indica “Quiquillon”. Seguire poi i bolli segnavia blu, a volte poco visibili, fino a raggiungere la base della parete ovest del Quiquillon stesso (qualche tratto ripido e alcuni passaggi su roccia). Aggirare lo sperone meridionale grazie all’aiuto di alcuni cavi d’acciaio per raggiungere così la parete S-E; oltrepassare l’evidente diedro grigio e giallo, dove attacca la via “Du diedre sud” e raggiungere con percorso a piacere la base della parete; seguirla verso N fino a trovare l’attacco de “La Grotte”, individuabile grazie al nome in vernice bianca posto ai suoi piedi. 15-20 minuti circa dalla chiesa.
In alternativa guidare sopra il paese e parcheggiare nel “parking de l’Adrech” (accesso ben segnalato, strada stretta e dissestata) e seguire le indicazioni per il Quiquillon, che si raggiunge in 10 minuti di cammino su sentiero pressoché pianeggiante; questa alternativa è senza dubbio più comoda e veloce, ma i posti per parcheggiare non sono molti e nei periodi di maggiore frequentazione si rischia di non trovare posto o di rimanere bloccati nel parcheggio o lungo la strada.
L1: 5B muro verticale a tacche, molto bello, 35m;
L2: 5C stupenda fessura, grosse prese, atletica, poi muro liscio sotto la sosta con passaggio tecnico, indimenticabile 30m;
L3: 5B muro a tacche e qualche metro di placca a gocce, 25;
L4: 5C lunghezza obliqua verso destra con qualche traverso e due passi fisici per superare due piccoli strapiombini, molto bella 20m;
L5: 5A il tiro più facile, divertente serie di muretti e placche appoggiate, 20m;
L6: 5B placca a gocce, un paio di passaggi delicati sui piedi, di equilibrio, gli ultimi metri sono una passeggiata, sosta in cresta, 20m.
Le ultime due lunghezze si possono facilmente unire ma servono molti rinvii (molti si possono recuperare ai piedi).
Discesa:
-in doppia, seguire il filo di cresta verso S, con l’aiuto di alcuni cavi in acciaio raggiungere la calata detta “du Grand Jardin” che porta alla terrazza omonima (40m o 2 da 20m); attraversare la terrazza fino alla sua estremità meridionale, dove aldilà di un grande mucchio di pietre si trova la bella calata nel vuoto che riporta alla base della parete S-O (70m o 2 da 35m, ma in realtà con 60m si arriva a 40cm da terra…).
-a piedi, seguendo la cresta verso N (segnavia blu e corde fisse) fino a che non si è obbligati a scendere sul versante O; poco dopo si risale di nuovo in cresta dove tramite una sella si passa sul versante opposto da cui parte il comodo sentiero che passando sotto i pilastri dell’Adrech e dell’Ascle scende al parcheggio dell’Adrech o ancora più giù fino a Orpierre. Consigliato se si ha la macchina all’Adrech o se le vie adiacenti alla calata “du Grand Jardin” sono affollate.
- Bibliografia:
- Grimper dans les Pays du Buëch
26/04/2014
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