Due stelline forzate, non tanto per colpa della via, quanto delle condizioni proibitive e della mia evidente inesperienza. Dopo la grandinata epocale di ieri ed aver passato in rassegna nell’avvicinamento qualche altra via, la Martin (che non conoscevamo), ci è parsa l’unica dalla partenza asciutta e dall’aspetto amichevole…. e così è stato il primo tiro (4c di placca lavorata vicino allo spigolo), dopo aver scavalcato mezzo metro di cumuli di grandine per arrivare all’attacco. Secondo tiro, per fortuna molto facile (4a), ma ravanoso e fradicio nella parte finale, con corde che tiravano in modo assurdo (probabilmente c’era una sosta intermedia), pazienza… dalla sosta la ritirata in doppia ci è parsa scomoda e abbiamo deciso di continuare. Per arrivare al terzo tiro attraversamento di uno strato di grandine di consistenza mai vista prima, quindi attacco asciutto (ma con scarpette e piedi inasciugabili) e seconda metà del tiro in placca liscia viscida e colante (non ho mai avuto tanta paura di cadere, anche per la pensata demenziale di allontanarmi dalla linea degli spit). A questo punto tanto valeva proseguire, quarto e quinto tiro in bella placca finalmente asciutta o quasi (mi sono sembrati abbastanza simili sul 4c) e sbarco nel boschetto. Il diedro-camino lo vedremo un’altra volta (forse). Quindi discesa con tre doppie sulla Barbara & Barbara, la seconda decisamente obliqua in un colatoio da pattinaggio.
Con Germana, vittima incolpevole (e sicuramente più sensata di me), che per soffrire meglio si è pure presa un dito fra corda e rinvio, che si è gonfiato come un melone (il dito):-((