Orgials (Passo d’) da Vinadio, giro per Colle della Lombarda, Laghi della Valletta e Vallone Rio Freddo

Orgials (Passo d’) da Vinadio, giro per Colle della Lombarda, Laghi della Valletta e Vallone Rio Freddo
La gita
pierriccardo
5 26/08/2004

Fatto la variante 3.3: vinadio,s.anna,colle della cavalla,lombarda,colle orgial,laghi valletta,rif.malinvern,vinadio.
dedico questa gita e questa mia poesia al mio fratello luigi, che e’ andato in paradiso appena dopo aver schivato, pare, una bicicletta. spero che in paradiso sia gia’ arrivato internet.

Veli d’organza

Un giorno lontano e passato nel tempo,
ero bimbo tra l’erba piegata dal vento,
ero solo e pensai alle due parole,
due sole

che avevo portato, quel giorno, da scuola:
“SEMPRE”, “MAI”, stavano immobili davanti all’aurora.
Ne afferrai per un attimo il senso,e, fissando un punto laggiù nel cielo nero,
piansi un pianto lungo e leggero.

Il tempo stende su noi infiniti strati di veli di organza silenti
Finché non cancella i contorni: li stende sui nostri dolori urlanti,
sui nostri successi di oggi e di ieri
sui nostri pensieri;

ricopre le ansie del nostro vagare,
nasconde la traccia dell’erto sentiero
che porta ogni volta al tuo mare
di nuvole amare;

Carezza col velo d’oblio
Le pigre giornate di sole sereno:
Orizzonti d’amore sfuggiti di mano
E spenti la sera, lontano

Ma il tempo non copre con veli pesanti
Le pietre e le acque dei monti.
Un ruscello nato in inverno
Scorre in eterno?

Vorrei poter esser l’acqua del fiume
clessidra d’acqua o sabbia di dune,
così il tempo potrei comandare,
o almeno segnare.

Saprei dove inizia il torrente del SEMPRE
E dove il fiume del MAI finirà;
Come l’acqua di fonte che sorge dal monte
E si dà all’orizzonte.

Ma mi hanno insegnato che il tempo
Berrà tutta l’acqua, e le pietre dei monti nel vento
Saranno dissolte, laggiù nello spazio,
Finché sarà sazio.

Vorrei poi essere il tempo e capire
Se ciò che fu non potrà MAI tornare
Sarà qui SEMPRE più ignoto il futuro
Al di là di quel muro?

Vorrei sol essere quello che sono:
Mi piace l’ignoto il mistero l’arcano
Lasciare che il TEMPO affannato trascini
I suoi veli e i suoi i fini.

Riposerò sulla sponda al torrente
Là vedrò l’acqua passare scrosciante,
Penserò triste che questo e’ il presente:
Non cambia mai niente.

Ma il flutto che osservo cadere leggero
Un attimo fa era ancora il futuro
Ed ora si fonde allo stanco passato:
Il presente e’ già stato.

Come un sol volo di rondini a sera
Traccio le rotte alla notte che cala
Verrò a primavera improvviso un mattino
Per restarti vicino.

addio, luigi

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