![Inizio della neve poco dopo la Issalm](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_f2bc.jpg)
![Il canale a destra dell'anfiteatro che permette di passare la prima balza rocciosa. Resti di una slavina selvaggia nel greto dell'omonimo torrente.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_1cb4.jpg)
![Il sole arriva a Schmirn, ma la Wildlahnertal è ancora all'ombra!](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_11cb.jpg)
![L'Olperer di fronte a noi. Dobbiamo andare a destra aggirando la Wildlahnergrat per mettere piede sul ghiacciaio pensile.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_f3f2.jpg)
![Percorrendo il traverso prima della Wildlahnerscharte, si vedono già i cavi degli impianti.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_cb4f.jpg)
![Seracchi dell'Olpererferner sospesi sulla nostra testa.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_f11c.jpg)
![Le roccette innevate che, dalla fine del pendio ripido (3300m circa) sopra la Wildlahnerscharte conducono al filo di cresta meta della gita qui descritta.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_52e3.jpg)
![Dalla sella sulla cresta (q. 3343m) la vista a sud spazia sulla cresta di confine con l'Italia.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_5f11.jpg)
![La cresta nord dell'Olperer fino alla vicina cima con croce. Si vedono le maniglie di sicurezza.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_f0dc.jpg)
![Verso nord il panorama sulle Alpi del Tirolo austriaco è immenso.](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2017/05/27/olperer-dalla-schmirntal-per-la-wildlahnertal-lolpererferner-e-la-cresta-n_4f65.jpg)
- Accesso stradale
- sbarra aperta a Hochmark. Ignorando il divieto si arriva con l'auto per al forestale fino alla Issalm (quota 1950)
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 2000
Alle 5.00 al parcheggio di Hochmark (quota 1509). Vengo superato da un’auto di locali che, oltrepassando il ponte sul torrente Wildlahnerbach (sbarra aperta) sale lungo la forestale per la Issalm. Va bene non fare i soliti italiani, ma nemmeno i soliti fessi. Quindi li seguo. Si parte quindi da quota 1950 (un’ora e mezzo, forse due, risparmiate!). Pochi minuti di portage e la neve, sulla sinistra orografica, diviene continua già dal pianoro inferiore. Fa molto meno caldo di quanto temuto dalle previsioni. Risalito il primo canale su resti di valanga congelati, giungo in breve al pianoro della Wetterkreuz (quota 2500) su crosta portante. La neve non è tanta, ma è sufficiente per le ciaspole. Decido di seguire la processione austriaca per l’Olperer. Neve tipicamente primaverile per tutto il ghiacciaio pensile. Crepacci apparentemente chiusi (ma è comunque meglio stare per sicurezza tutti a sinistra a fianco della Wildlahnergrat). Seracchi incombenti che per oggi non staccano nulla (ma si vede un blocco di ghiaccio caduto da non troppo tempo). Nessun problema fino alla Wildlahnerscharte (eccetto l’irritazione per l’ambiente rovinato dallo sci estivo e dai sui skilift). Da lì via e vai di scialpinisti per la cresta nord in condizioni eccellenti (si sale fino a oltre 3300m per il pendio innevato, poi il tratto in roccia pare abbastanza pulito). Fermato alla selletta sulla cresta di quota 3.343 in quanto da solo e sprovvisto di corda. In discesa la neve ha retto fino a 3000m anche nel primo pomeriggio. Dai 3000 in giù sempre più bagnata. Più comodo a scendere che a salire il canale nella “Valle della slavina selvaggia” (resti di valanga ammorbiditi molto scomodi di mattina). Giù a Hochmark qualcuno aveva richiuso la sbarra, ma senza lucchetto!
Ero partito per fare il Grosser Kaserer, ma, vedendo la Hollenscharte non tracciata, con salti di roccia scoperti per mancanza di neve e con impennata finale circondata da scariche di valanga, ho deciso di cambiare itinerario, piegare a destra, e seguire la traccia, in ottime condizioni, sull’Olpererferner.
Arrivato alla Wildlahnerscharte, credevo, salendo la vetta di destra, di finire comunque su uno dei Kaserer da salire a piedi in breve (si vedeva benissimo la croce di vetta con tante persone che andavano e venivano). Tanto buone erano le condizioni, che non mi sono accorto che stavo invece facendo l’Olperer (lo pensavo molto più difficile). Messe le ciaspole nello zaino (avevo paura che qualche bimbo ski-munito me le soffiasse per dispetto se lasciate alla forcella), sono salito con ramponi e picozza fino ad un punto in cui fosse comodo nasconderle fra le roccette. Poi sono tornato sulla neve (ancora dura a mezzogiorno!) risalendo fino a dove qualcuno si stavano calando in doppia dalle vetta. Seguendo le tracce di chi scendeva a piedi, ho raggiunto il filo di cresta. Solo allora, vedendo i famosi maniglioni in ferro, ho realizzato di essere sulla famigerata cresta nord dell’Olperer (dove, come scrive Iacopelli, non si può stare con le mani in tasca, figuriamoci con le ciaspole in mano!). Se non avesso visto che tutti gli austriaci (che di solito salgono temerariamente in libera) erano legati, avrei anche magari incautamente proseguito (da lì non pareva più difficile di un I/II grado). Attimo di agitazione (oddio, che ci faccio qua?). Poi mi calmo e mi godo il panorama spaziale fino a oltre Innsbruck a nord e sullo Zillertal a sud. Finalmente vedo il retro delle vette di confine tante volte visitate nelle mie estati in Valle Aurina.
Faccio il punto sulla mia scelta. Le previsioni mi suggerivano questa zona (sole pieno da mattina a sera, a diffenza di altre zone dove il primo pomeriggio era già dubbio). E d’altronde, questo era l’ultimo w/e utile per ciaspolarvi (siamo già al limite).
A posteriori, forse, mi conveniva scegliere una zona con più neve (tipo Furkapass), ma, dovendo essere a casa in serata per vedere almeno le qualifiche di Montecarlo ed essere pronto l’indomani per la “domenica bestiale” di cui parlava Autosprint, va bene anche questo compromesso. Io amo l’Austria. Farò in tempo in Giugno a fare le classiche del ghiacciaio del Rodano.
Oggi non ho raggiunto nessuna vetta, ma almeno ho percorso un itinerario grandioso ad un passo dal vero alpinismo.
Piuttosto che fare il Grosser Kaserer in condizioni mediocri (senza godermi gli immensi spazi della Hollenscharte), ho preferito un “quasi Olperer”.
Per oggi ha vinto la montagna.