- Osservazioni
- Visto valanghe lastroni esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa ventata
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1900
La scelta è stata veloce e molto sicura, a differenza di altre volte dove il giorno prima alle 23 siamo ancora li a decidere.Partenza dalla macchina con le frontali che dureranno poco, per godere della splendida luce regalataci dall’alba.
Ottimo rigelo ovunque. Arrivati al Serrù, sbinocoliamo la parete e vediamo un bel distacco sulla parte inferiore da percorrere. Demoralizzati e un po’ in paranoia, per la paura di trovare neve non proprio bella, proseguiamo comunque. Si va sempre a vedere. Arriviamo al conoide e con stupore e qualche sorriso, notiamo che quel distacco è vecchio. La neve che c’è, è polvere su fondo liscio duro. L’ultima nevicata ha riempito quel distacco con una quindicina di centimetri di polverella. Gasati ci prepariamo e saliamo. Inizio io a tracciare, ma duro poco, per fortuna arrivano in mio soccorso Fabricino poverino e Alfio. Piano piano che saliamo, la neve diventa sempre più profonda ma mai troppo. La pendenza aumenta ma è bellissimo, le condizioni sono sempre ottime. Anche il traverso finale prima di arrivare al colletto è perfetto, li la pendenza scende ma comunque è sempre una pendenza considerevole. Curve ingorde in parete, la neve lo permette su queste bellissime spine tipo Alaska e le urla accompagnano la discesa fino alla conoide dove sorrisi e strette di mano sono d’obbligo. Veloce ritorno alla macchina per i pendii inferiori con firn e qualche zona che non aveva ancora smollato.
Con Fabricino poverino il mio super compagno di vacanza islandese e Alfio (Powderboy) chiamato anche Flevio, sempre in gran cundi per queste discese.
Un ringraziamento a Giulia per l’ottimo pranzo!