Nordend dalla Monterosahutte

Nordend dalla Monterosahutte
La gita
dutur
3 21/05/2011
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Polverosa
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
3000
Equipaggiamento
Scialpinistica

A volte le cose vanno in modo diverso da come pianificato e sperato.
La Nordend 2nd time con gli sci è un obbiettivo che avevo fin da quando l’ho salita faticosamente a piedi nel luglio 2009.
La vetta si è graziosamente negata, avvolta da pesanti nuvole e da troppa neve nuova caduta sopra i 3600 metri nella bufera del giorno precedente.
Una ravanata infinita, portando gli sci da Rothenboden al rifugio e ritorno.
Poca neve, stagione strana. Per lo sci manca la neve in basso, per andare a piedi…o si va su pendenze molto elevate e pareti ben consolidate (come si può leggere nei vari report), oppure la neve è troppa e non abbastanza trasformata. Come dire: pieno giugno fino a 3500 metri, tardo aprile sopra.
Purtroppo i soci hanno patito troppo lo strapazzo per salire al rifugio con gli sci in spalla, la gran ravanata sulla morena e il freddo nella tempesta di venerdì.
Sabato siamo andato su con un buon ritmo fino a quota 4000, poi purtroppo il crollo improvviso. Avendo battuto traccia fino alla terminale, il ritmo è caduto troppo repentinamente negli ultimo 300 metri.
Alle 7:30 mancavano meno di 300 metri ma, anche sulla base della mia esperienza precedente, ho calcolato che ci avremmo messo forse 2 ore o più per arrivare in punta. E un’altra ora per tornare al Sibersattle. Ore 11. Poi si deve scendere e la discesa diventa faticosa, la neve molla, si scia male. E poi tutta quella strada fino a Rotenboden con gli sci in spalla: 3 ore e mezza ci ho messo le altre due volte, senza fretta. Ma se si è stanchi? ….. Non possiamo perdere l’ultimo treno e nessuno di noi può permettersi di passare un’altra notte al rifugio: bisogna tornare a casa, ciascuno dai suoi famigliari. Ho provato ancora altri 100 metri mentre i soci erano fermi, ma la neve era troppa e tutta da battere. Si scende. Inutile far aspettare al freddo per una salita comunque ormai andata male.

Finalmente mentre scendiamo attorno a quota 4000 arrivano gli altri, partiti mezz’ora prima dal rifugio ma che si sono persi chissà dove. Ma dove sono andati? Se fossimo stati tutti assieme (circa una decina di persone) ci saremmo alternati a battere e saremmo stati tutti più veloci. Pazienza. LA sera la rifugio sembrava che sapessero tutto loro, e invece si sono persi sul ghiacciaio deviando sul grentz.
Comunque gran discesa a valle fino alla vecchia monte rosa hutte con gli sci, poi a piedi. Interminabile il ghiacciaio, la morena e la risalita.
Come avevo immaginato, i soci stanchissimi hanno avuto bisogno di lunghe pause per riposare. Per cui invece delle previste 3 ore e mezzo, ne abbiamo impiegate 4 e 40.
Oltretutto dalle 8:30 in poi la nordend è rimasta tutto il giorno avvolta in nubi dense.
Avevo fatto i conti giusti. Non è andata. Pazienza!

Comunque ci tornerò ancora. Perchè è una gran salita e alla fine si fa bene. Le difficoltà sono solo all’inizio (ripido canale/pendio sui 35-40°) e alla fine, tra 4200 e 4400. La cresta se tracciata è percorribile. Se non tracciata, come nell’estate 2009…. una gran ravanata. Che non mi dimenticherò mai.

Aprile..aprile…aprile. Dolce salire….
Maggio….meglio restare all’addiaccio

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