Nonna (Punta) da Alpe le Combe per il versante sud

Nonna (Punta) da Alpe le Combe per il versante sud
La gita
biggy
4 27/10/2013
Accesso stradale
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Partito da Strobietti (percorso 2).
Gitone di escursionismo esplorativo, sui sentieri dei bergè dell’Alpe Cruvin. Per gli amanti del genere, una chicca assoluta da non perdere, che metterà a dura prova la capacità di “leggere” il territorio e i segni del terreno. Per chi ci riuscirà, la soddisfazione di arrivare fino al Colle di Muià senza perdere il sentiero sarà senza pari!

Due dritte sul percorso, da non farsi con nebbia o con erba bagnata, meglio all’inizio primavera o in tardo autunno con erba bassa.
Da Strobietti, due paline di legno consentono di imboccare la mulattiera per l’Alpe Gardinera, non segnalata ma facile da seguire anche grazie ai fili messi dal marghè per evitare che le vacche sbaglino strada. Attenzione 50m sotto l’Alpe, c’è un bivio dove compaiono i bolli rossi: a sx si scende nella gorgia verso le Combe, a dx si sale velocemente all’A. Gardinera.
Da questa all’Alpe Colone e poi Cruvin nessun problema (segnali rossi sbiaditi – attenti ai cinghiali al mattino presto…)
Dall’Alpe comincia il bello. Ci sono tracce di sentiero che percorrono tutto il pascolone ripido sovrastante. Il mio consiglio: come da descrizione fino all’evidente colletto 2200. Da qui, evidentissime tracce di armenti salgono dritte in direzione pieno nord verso una paretina rocciosa (foto 1 e 2). Raggiungerla, evitando un poco accennato bivio che va verso dx verso l’itinerario descritto qui su Gulliver. Proprio sopra la paretina rocciosa c’è uno stazzo. Da qui si volta a dx passando sopra una minuscola cava di rocce (tracce di bestiame ancora evidenti – foto 3). Si arriva ad un altro collettino da cui si vedono verso destra due torrioncini gemelli biancastri (foto 4). Per raggiungerli, salire per circa 30m il prato lungo la massima pendenza, fino ad una caratteristica pietra allungata (foto 5), presso cui passa una poco accennata traccia erbosa quasi pianeggiante, molto comoda, che seguita verso dx consente di raggiungere le cime dei due speroncini (sul secondo ho fatto un ometto). Da qui si sale lungo un poco accennato impluvio con tracce di spietramenti, di nuovo in direzione pieno nord, per raggiungere il ben visibile costone che dal Colle di Muià scende al colletto 2300 citato nella descrizione.
Da lì si è al canalino che difende il colle, e poi in 10 minuti in punta.

Visti camosci, caprioli, cinghiali e svariati umani, questi ultimi ovviamente solo fino all’Alpe Cruvin.

Nota alpinistica: la Rocca del Forno è una bellissima montagna…

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