Noire (Ouille) dal Pont de la Neige

Partendo dal Pont de la Neige l’innevamento è un po’ scarso, si deve risalire il pendio su prati fino all’ingresso del vallone vero e proprio (si attraversa ancora il torrente su un bel fondo di valanga, ma solo in un punto). Partiti non propriamente presto, ma tanto calzate le ciaspole, abbiamo constatato il mancato rigelo notturno nella parte bassa, quindi si sprofondava a tratti (sopratutto nei pianori) con conseguente tracciatura su polenta. Poi quando siamo giunti alla base dei pendii finali, attorno a 2900 m, il rigelo si è fatto sentire e anche la qualità della neve è migliorata permettendo una salita abbastanza agevole, fino al colletto (noi abbiamo raggiunto il grosso masso quadrato). Da qui vediamo subito la cresta già tracciata, innevata ma non da creare particolari difficoltà (ramponi obbligatori e piccozza consigliabile anche se non indispensabil). Superato un primo tratto ormai detritico, calziamo i ramponi e risaliamo senza particolari difficoltà (non ci sono punti esposti o affilati e l’assenza di neve recente ha facilitato le cose). Il saltino di rocce l’abbiamo superato direttamente, ma si può anche passare a sinistra su neve, e quindi raggiungiamo la panettonica cima, panorama strepitoso!
Discesa molto tranquilla e rilassante, neve da belle scivolate in alto, poi nei ripiani sulla traccia di salita, comunque nonostante le temperature elevate il manto nevoso si è comportato dignitosamente anche ad ore tarde.

Prima di noi diversi scialpinisti, che scendevano mentre noi salivamo (alcuni hanno raggiunto la cima sci ai piedi traversando per il versante che si affaccia sul vallone de l’Ecot).
Prima gita in questa zona per me così come per il gruppo genovesi (fino qui in giornata!) oggi composto da Mary, Davide e Stelvio, ottima come sempre la compagnia in una giornata sfruttata a dovere.