Salito da Salbertrand fino al Bivacco Blais e dormito lì, molti francesi che salgono dal lago d’Ambin, solo due italiani. Per chi volesse salire da Salbertrand, il tratto fino a Eclause è meglio farlo con il sentiero 765 che parte al cartello “Salbertrand” arrivando da Torino e non da quello che passa da Moncellier (boscaglia ecc..)
Arrivando al Bivacco Blais, dove si biforca la traccia (subito dopo le corde fisse) prendere a destra, molto più comodo che non dritto/sinistra (sentiero con pallini blu alternati alle tacche che sale dritto per dritto e spezza le gambe).
Bivacco *** in ordine, un po’ umido ma basta arieggiare. Più coperte (alcune del piano Marshall altre della nonna) che posti letto, luce a pannello solare (ma non ricarica per telefoni, non fantasticate). Attenzione all’acqua: la fonte in memoria del CNSAS di Exilles a quota 2300m butta ormai un filino di acqua, temo che a luglio/agosto non sia disponibile.
I cellulari prendono da 10 metri sopra al Bivacco lato Niblè.
Il secondo giorno sono partito alle 6.10 dal bivacco ed ero in cima alle 7.55, sfruttando la minima “apertura” delle nuvole. Ho scelto di percorrere il glacionevaio e ghiacciaio facendo una “C” prendendo l’ultimo canalino che sale prima della fine delle rocce e tornando verso la crestona, per rendere omaggio al ghiacciaio che sta scomparendo. In realtà il nevaio era ben presente dalla fine dei sassoni poco dopo la croce Blais, credevo peggio (anche se ai bordi è molto ritirato). Comunque come scrivevano il primo canalino è ormai libero da neve e rende il tutto possibile senza ramponi, sfruttano le rocce. Guadagnata la cresta-versante, molte tracce e ometti ben visibili portano all’anticima. Attenzione ai pochi passi per raggiungere la croce/campana/libro di vetta, stamattina era umido e bisognava stare “accuort’ “. Scendendo già mollava intorno alle 9.
Grazie al Rifugio Levi Molinari per la fantastica sfoglia di mele cotte nel vino!