Niblè (Monte) dal Vallone del Tiraculo

Niblè (Monte) dal Vallone del Tiraculo
La gita
enzo51
2 24/05/2018
Accesso stradale
nulla da segnalare
Osservazioni
Visto cadere valanghe a pera
Neve (parte superiore gita)
Bagnata
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Quota neve m
1900
Equipaggiamento
Scialpinistica

I guai cominciano praticamente dopo appena mossi i primi passi all’atto di guadare il torrente per capire come riguadagnare il sentiero interrotto dalla valanga che ha raso al suolo un intero bosco e lasciato depositi enormi di neve pietrificata mista a terra. Uno scenario sconvolgente, l’eredita’ di un inverno ricco di precipitazioni solide come mai prima che lascia i suoi segni un po ovunque. Alle 2 di notte la scelta di partire nella comunque vana speranza di trovare neve potabile a scendere. Sara’ anche che il passo con l’andar degli anni rallenta, ma ce anche da dire che la gita e’ lunga e di tempo ne porta via. Gia’ il camminare con scarpe inadatte su sentieri a ciotoli per 900 mt di dsl sci in spalla prima di trovare neve, di tempo se ne perde e non poco. E quando finalmente arriva il momento di farli scivolare sotto i piedi con buon rigelo all’inizio( ma gia’ stava albeggiando), scopri che la gita e’ solo all’inizio. Il pendio sottostante la cima era ormai al sole da un po’, una volta giunto al passo di Clopaca. Di qui la scelta di salire la cresta sud est, viste ormai svanite le speranze di poterlo prendere in tempo, per neve ormai pappa e rischio di veder venire giu’ di tutto da quel pendio. La cresta ancora abbondantemente innevata non ha opposto grosse difficolta’ avendola salita praticamente tutta su neve penando non poco nell’ultima parte, specie nei traversi a riprendere la cresta con la neve ormai sfondosa al ginocchio. Assisto dalla vetta scendere la prima slavina, che mi trascina giu’ tutt’e due gli sci lasciati poco sotto la cresta. Li ritrovero’ alla base della parete e, cosi addio speranze di scenderlo in sci (lo scopo per cui ero venuto fin qui), con slavine da quel momento in poi visto il gran caldo (sul mezzogiorno), scendere giu’ da tutte le parti, anche da dove ero sceso a piedi poco prima. La necessita’ era quella di scappare quanto prima da questo posto diventato un po’ a rischio, non prima pero’ di aver recuperato il secondo sci conficcatosi nella neve alla base dell’imbuto che c’e’ a centro parete da dove la prima slavina e’ scesa scatenando come una reazione a catena. Resto della lunga discesa con neve inevitabilmente molle da non consentire di curvare che da fermo.

Un avventura piu’ che una gita in quanto tale, vissuta sia pure con modalta’ e motivazioni diverse rispetto a chi mi ha preceduto, comunque sia un avventura!

Link copiato