Itinerario ripetuto in 2 giorni.
Nostri tempi: Ompio-Corte Lorenzo 2h30, Corte Lorenzo-Lavattel 4h30 (evitando il Torrione di Bettola). B. di Lavattel-B. di Valfredda 7h (passando dal Funtanin, soste incluse).
Abbiamo trovato la relazione qui presente sostanzialmente corretta, in ogni caso il percorso è raramente obbligato. Serve un pò di intuito per trovare il percorso giusto, noi comunque non abbiamo mai avuto grossi dubbi, tranne per iniziare la discesa dal Lesino nella nebbia. Ovvio che è necessario avere un’idea chiara dell’orografia della zona per non rischiare di perdersi.
Probabilmente cercando un pò i passaggi tutte le doppie si possono evitare, tranne l’ultima per scendere dal Lesino che è inevitabile. Noi comunque ci siamo trovati a farne 5 o 6, senza dover mai abbandonare nulla perchè ci sono sempre comodi alberelli. Corda da 40m forse basta, ma da 60 è molto più comoda…
AVVISO a eventuali aspiranti ripetitori: è un itinerario per amatori… non pensate sia simile ad una classica cresta PD/AD delle Alpi. C’è poca arrampicata e mai superiore al II/III, ma quando c’è è spesso su erba e/o rocce instabili; in ogni caso si “arrampica” per lunghi tratti su ciuffi d’erba o rododendri: necessaria abitudine al terreno. Alcuni tratti sono estremamente esposti e senza possibilità di assicurarsi, in ogni caso su tutta la cresta le possibilità di assicurazione sono aleatorie, e comunque conviene procedere il più possibile slegati per non perdere tempo, l’unica cosa che può far guadagnare tempo sono le doppie, se sono fatte nel posto giusto. NECESSARIA un’ottima conoscenza della zona e delle eventuali vie di fuga (le uniche semplici e segnalate sono da Saltir e dalla B.di Valfredda): non è un itinerario da improvvisare. Evitare con tempo nebbioso. Infine non sottovalutare la lunghezza e l’assenza di acqua, ogni litro in più nello zaino pesa sulla schiena e sbilancia nei passaggi rognosi…