Ritorno nei familiari Ecrins per una nuova esplorazione di quello che ancora manca. Fatta in solitaria per rinunce forzate dei soci abituali, per motivi di salute, vacanze al mare ed impegni familiari vari.
Ho perso un bel pò di tempo nell’individuare il punto favorevole per il superamento della prima bastionata, per cui quando sono giunto nell’ultimo canale che precede la cresta finale, siccome era già troppo tardi e l’attrezzatura delle doppie mi avrebbe allungato di parecchio i tempi, a malincuore ma saggiamente ho deciso di scendere ed ho fatto bene perché al parcheggio erano già in ansia.
Gran gita, da non sottovalutare per lunghezza ed impegno; l’arrampicata nella parte finale scegliendo il percorso logico non supera il III ed anche su roccia buona; prestare attenzione nei tratti erbosi della prima bastionata; osservando bene, nella parte centrale, si può individuare il percorso più logico su terreno stabile riducendo a pochi tratti i passaggi sui fastidiosi sfasciumi delle morene.
Nelle foto sono inseriti i vari passaggi obbligati; consiglio di non seguire le indicazioni della pubblicazione di Labande perché sono fuorvianti.
Salendo ho fatto parecchi ometti che mi hanno facilitato molto la discesa.
Ne ho approfittato per osservare bene la cresta sud della Pointe Claire, prossimo obiettivo, ma lì non più da solo! Anche se le solitarie sono magiche; purtroppo chi è in attesa non può avere lo stesso stato d’animo.
Gran giornata attorniato dalle vette familiari, in completa assenza di umani ed osservato solo da camosci e stambecchi; un pò di rammarico per non essermi potuto affacciare sul Glacier de l’Homme.
Al rifugio de l’Alpe colazione mattiniera in solitaria (solo il gatto mi osservava dai vetri) con i thermos preparati dai cordiali gestori.