Nero (Monte) dalla Diga di Teleccio, Cresta Sud

Parto fiducioso come sempre nella speranza di poter raggiungere l’obbiettivo che mi ero proposto di raggiungere. Il M. Nero per la sua cresta sud, che scopriro’ poi a conti fatti non essere una semplice PD+, ma un AD a pieno titolo. E qui l’ingannevole valutazione del grado complessivo delle difficolta’ mi ha attirato in una trappola. All’atto di superare il muro, quello che dalla guida risulta essere il punto dove i primi salitori fecero la piramide umana, non sono riuscito, o non me la sono sentita di passarlo, il chiodo muoveva e il friend che ho inserito in una nicchia un metro a dx del fessurone non mi rassicurava a sufficienza, e va da se che altro non restava da fare che desistere. Troppo elevato il rischio, anche se il passo sara’ stato al massimo un IV, la forte esposizione e la mancanza di un compagno ha fatto la differenza..fino a quel punto l’accesso alla cresta non ha opposto serie difficolta,’ quantunque la difficolta’ in quanto tale, era di tipo psicologico per il fatto che il salire cosi come il ridiscendere e avvenuto volutamente senza l’uso della corda (corda che cmq nello zaino c’era, e usata in un solo caso, relativo a un tentativo di passare sulla dx a monte di una rampa dove anche qui un muro di aspetto decisamente severo mi ha fermato)..ma.. come si e’ soliti dire in questi casi, non tutto il male vien per nuocere, se non altro e’ valso a conoscere di persona, un vero professionista della montagna la guida Gianni Predan..col quale ad ora non avevo avuto che contatti telefonici..tutto questo ovviamente una qualvolta ridiscesco al Pontese a gita ormai ciccata..un vero piacere davanti a un buon piatto di polenta..scambiare due chiacchiere con uno che di montagna se ne intende…e parecchio! A lui e alla sua compagna..la brava Mara..va il mio saluto!