La via ci è piaciuta: prevalenza di placca, roccia magnifica a vaschette, compatta, chiodatura molto essenziale ma dove serve gli spit ci sono.
Non si integra moltissimo, se non dove le difficoltà calano e non è così necessario… abbiamo piazzato 2 o 3 friend medi.
Attacco della via: impossibile… andiamo per ordine: assolutamente necessari ramponi “veri”, non ammenicoli vari, c’è un bel pendio oltre i 45° lungo 50-60 m da salire…
La neve ricopre molti metri del primo tiro delle vie. La terminale spalancata impedisce l’accesso a Mai Dire IO, non senza difficoltà abbiamo raggiunto la prima sosta di Lupo Alberto e da lì senza difficoltà abbiamo raggiunto la nostra via.
Segnalo che tra le due ce n’è un’altra, boh, sembra una via nuova… non so cosa sia ma sembra interessante.
Spit in ordine, cordoni di sosta invece da sotituire quanto prima, specie S2, S3, S5 e forse S7.
Usciti in cresta per la variante Ghibaudo, di corsa causa temporalone sopraggiunto alle 13,20 in pochi minuti: dopo la vetta è rimasto scurissimo per un’oretta, mentre scendevamo, poi ci ha risparmiati e se n’è andato senza colpo ferire.
Discesa pulita dalla neve, lungo il Canale della Forchetta.
Con Palla, solido e sicuro compagno, divertente compagnia.
Peccato aver fatto quasi tutte le vie sulla Nasta… posto sempre speciale.
Foto e report:
dani-climb2.blogspot.com/2018/08/cima-di-nasta-m-3108-mai-dire-io.html