Nadelhorn Via Normale della Cresta NE

Nadelhorn Via Normale della Cresta NE
La gita
gondolin
4 04/08/2019
Accesso stradale
si lascia l'auto al solito parcheggio per poi entrare in Saas-Fee a piedi

Abbiamo lasciato l’auto al solito parcheggio all’ingresso di Saas-Fee e con i nostri zaini carichi abbiamo percorso il paese sino alla chiesa, subito dopo di essa sulla destra si prende una via che sale e termina in un bosco: il sentiero per la Mischabelhutte parte di qui ed è ottimamente segnalato, basta seguire le indicazioni. Sentiero bello e diretto, pertanto sconsiglio di prendere l’impianto fino ad Hannig: si toglie dislivello ma si aggiunge parecchio spostamento e, secondo me, non ne vale la pena e la spesa.
Durante la salita, poco prima dell’inizio del tratto attrezzato, alcuni stambecchi che stavano brucando vicino al sentiero non si scompongono affatto per la nostra presenza e passiamo loro praticamente a fianco. Il tratto attrezzato comincia praticamente a 2850 m e conduce sino alla Miscabelhutte, non presenta difficoltà ma in alcuni tratti c’è abbastanza esposizione, il cavo è in metallo e per ora è in ottimo stato, quindi non servono guanti per maneggiarlo.
La Mischabelhutte è un bel rifugio, non molto grande, con personale gentile e buona cucina (per essere in Svizzera), per la notte ci hanno fatto dormire all’invernale, locale freddo in condizioni non ottimali, stipati come sardine: è indispensabile che aumentino lo spazio per ogni posto letto, altrimenti la notte diventa una tortura.
Colazione dalle 3.30 in avanti per chi va al Nadelhorn, dopo una notte quasi insonne partiamo presto anche noi alle spalle della gran parte degli altri alpinisti. Salita sino al ghiacciaio sullo sperone roccioso che parte alle spalle del rifugio piuttosto diretta, poi si attraversa il ghiacciaio Hohbalm Gletscher, ancora in buone condizioni, al cospetto della parete Nord della Lenzspitze. Risaliamo la parte più ripida del ghiacciaio sotto l’Ulrichshorn, poi pieghiamo a sinistra ed in breve raggiungiamo il Windjoch (quota 3.850); dove ci accoglie “amorevolmente” un vento gelido e persistente che ci accompagnerà per tutto il tempo trascorso al di sopra del WIndjoch. Attacchiamo la cresta, ampia e ben tracciata, i gendarmi rocciosi vengono aggirati sul versante nord: il secondo ed il terzo gendarme richiedono un pò di attenzione in quanto l’ottima traccia è su neve molto ghiacciata con qualche punto in ghiaccio vivo. Tratto finale di cresta percorribile sul versante nord più incrostato di neve, oppure su quello sud più esposto ma privo di neve: noi siamo saliti dal primo e scesi dal secondo. Le molte cordate con guida piuttosto lente ed impacciate e lo spazio molto esiguo della vetta ci hanno costretto ad un pò di attesa e ad una permanenza fulminea in cima, giusto il tempo di uno sguardo sullo splendido panorama circostante e di una foto di vetta al volo. Poi siamo scesi velocemente sino al Windjoch per sottrarci al vento gelido ed alla temperatura patagonica che ci hanno sempre accompagnati sopra i 3.850 m. Ritorniamo alla Mischabelhutte prima delle 11, un pò di riposo e poi lunga discesa fino a Saas-Fee sotto un sole cocente.

In compagnia di Andrea, Melina, Stefano ed Ezio, che ringrazio per i due giorni splendidi trascorsi insieme. Una bella e faticosa salita “by fair means” ad un magnifico 4.000 del Vallese, pressoché perfetta, peccato solo per il vento patagonico e per la notte stipati come sardine nel locale invernale del rifugio.
Gita conclusa con pasto abbastanza frugale e libagioni piuttosto moderate (incredibile ma vero) al Cafè PopCorn di Saas-Fee, dove il conto è stato comunque molto meno “salato” del previsto: ci rifaremo nei prossimi dopo-gita sulle nostre montagne 🙂

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