Dopo la prima doppia di circa 25m, evitare di salire verso una corda fissa ma scendere verso un pino, seguire una specie di traccia ( fare attenzione ) attraversare degli alberi e dopo una cinquantina di metri si arriva alla sosta in acciaio inox che con quattro doppie si giunge alla sosta di partenza della via, (spit e chiodo ).
L1:5a,30m,placca a tacche, conviene saltare la prima sosta e farla su un pino alla base del secondo tiro.
L2:6a+/6b,40m,placca verticale a tacche non banale.
L3:5a,30m,brevi pareti a salti verticali.
L4:4a,40m,placca appoggiata sporca, si arriva alla sosta dove abbiamo iniziato le quattro doppie.
L5:5c,25m,serie di placche verticali.
L6:5c,30m,placche verticali, (L5 e L6 noi li abbiamo fatti in un tiro unico senza problemi).
L7:6c,35m,secondo noi il 6c ci va stretto, comunque alla fine delle difficoltà abbiamo incontrato dei grossi blocchi staccati da dove passa la via e ciliegina sulla torta c’è uno spit di protezione impiantato sul blocco staccato, no comment, arrivati alla sosta, abbiamo fatto un traverso di circa otto metri seguendo un vecchio cavo che parte da un pino sino ad arrivare ad una sosta con cordone da dove parte l’ultimo tiro.
L8:6a,50m,placca tecnica su tacchette taglienti verso sinistra, dopo, tratto appoggiato ma sporco, noi abbiamo fatto sosta su due spit del cavo di discesa della striata.
Complessivamente la via l’abbiamo trovata deludente, di bello c’è stata la bella giornata in un posto spettacolare passata con Luca L., come vie lunghe che partono dal mare molto meglio Trident e Poseidon, bravo Vigiani.