Non più escursionismo, non ancora arrampicata, se non in un paio di punti, molto brevi. Roccia bellissima. Nessun chiodo nè soste tranne un unico chiodo, peraltro inutile, in cima alla placca del secondo tratto.
Un paio di chiodi avrebbero aiutato a godersi meglio i passi di arrampicata a chi, come me, non è avvezzo alle ascese in libera o al trad puro. Cq anche il diedro camino della variante facile (che beneficia di un cordone a metà su cui assicurarsi) è simpatico.
Usata corda da 50 mt, usata tutta, e mai più di due fra nut e friend medi e piccoli. Indispensabili fettucce. Utili i ball nut o altri tipi di protezioni per piccole fessure.
Via molto ben segnata con bolli bianchi. Qualche incertezza solo sul passaggio dal primo al secondo tronco: giunti al sentiero, seguirlo a sx in discesa fino al masso con i bolli blu e il bianco. Qui lasciare il sentiero, rimontare nel bosco fino al roccione. Un poco discosto a sx si ritrova la scritta e il bollo bianco.
Dalla cima del secondo tratto, per vaghe tracce si può continuare lungo il filo di cresta o appena un poco sul lato nord (a sx), fino a riprendere il sentiero che poi porta in cima al Musinè. Gli ultimi 100 mt sono nel bosco senza traccia, continuare tenendo la direzione fino a intercettare il sentiero con i bolli blu che scende dalla cima.
Con Angelo