Di tutto mi sarei aspettato, tranne che finir di dovere arrampicare per arrivare in cima al Musine’ (con questa e’ la 7à volta), montagna simbolo dei torinesi. Fino a ieri considerata come palestra d’allenamento per testare gambe e fiato..e ora anche mani e braccia. Chiaro segno dei tempi che cambiano! Un’esperienza divertente cmq bisogna ammettere, adatta per periodi come questi (giornate corte e fredde) e sopratutto quando si hanno le ore contate. Gia’ dal primo pomeriggio si guasta, e interrompe in tal modo una lunga fase di bel tempo. Salito in solitaria in un’ora e mezza esatta dall’attacco alla croce, cosa possibile solo scalando senza l’uso di alcun accessorio per la sicurezza, anche perche’ lo sperone se cosi si puo’ chiamare, non presenta mai tratti realmente difficili, e tali da richiedere l’uso della corda. Complimenti a Teddy anche da parte mia..!